IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
TIB. Una parola, signor Florindo.
TIB. Favorite di pagarmi cento zecchini.
FLOR. A che motivo vi ho da dare cento zecchini?
TIB. Io ho arrischiato il mio denaro. La pioggia non era vostra, si è trovato il padrone, ho dovuto restituirla, e voi mi siete debitore di cento zecchini.
FLOR. Chi v’ha detto, che deste via la pioggia che mi avete vinto? Ella era roba mia, e non si doveva dare senza di me.
TIB. Orsù meno ciarle, voi sapete la cosa com’è; ed io voglio i miei cento zecchini. O roba, o denaro.
FLOR. Come? Siamo noi alla strada?
TIB. Che strada? Sono un galantuomo, ho vinto, e voglio esser pagato.
FLOR. Contentatevi di quello che avete portato via.
TIB. Ho arrischiato il mio sangue. Se perdevo, pagavo. Ho vinto, mi avete dato una gioja che non è vostra; o pagatemi, o mi pagherò colle mie mani.
FLOR. Che prepotenza è questa? Così si tratta con gli uomini onorati?
TIB. Siete un truffatore.
TIB. A me ladro! Ah giuro al cielo, ti caverò il cuore. (mette mano alla spada)
FLOR. Ah traditore! coll’armi alla mano? (si difende colla spada)
TIB. O pagami coi denari, o mi pagherai col tuo sangue. (battendosi partono)