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GAND. Che cosa volete?
COL. Vi è il signor Florindo...
GAND. Florindo! Oh caro, oh vita mia!
COL. È venuto in casa di nascosto a tutti, e mi ha pregata ch’io l’introduca da voi: volete che lo faccia venire?
GAND. Sì, subito, fatelo venire. Presto, presto, che venga.
COL. (Vorrà mangiar qualche cosa a questa vecchia, mi ha promesso un filippo, se lo fo passare). (da sé, parte)
GAND. Se avete da fare qualche cosa, potete andare.
GAND. Ma, caro voi, che cosa volete far qui?
PANC. Pazienza. (si asciuga gli occhi)
GAND. Poverino! Non piangete, che già vi vorrò bene.
GAND. Via, che fate piangere ancor me.
GAND. È qui il signor Florindo; andate via.
PANC. Io certamente...
PANC. Non vi avrei mai lasciata.
GAND. Andate via, che siate maledetto.
PANC. A me?
GAND. Andate, che il diavolo vi porti.
PANC. Vado... (Andatevi a fidar delle donne. Non si può sperar fedeltà nemmeno di settantasei anni). (da sé, parte)
GAND. Oh che vecchio minchione! Vorrebbe ch’io prendessi lui, invece di un giovane? Oh, non fo di questi spropositi!