Carlo Goldoni
La guerra

ATTO PRIMO

SCENA TERZA   Don Cirillo e detti

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SCENA TERZA

 

Don Cirillo e detti

 

CIR. Allegri, compagni, allegri. Abbiamo fatto tre piedi e mezzo di breccia. (con allegria saltando)

CON. Come si può sapere, se appena è giorno?

CIR. È giorno, è giorno (saltando); in campagna si vede chiaro. Sono stato io fra le batterie. Ho livellato io due cannoni, e ho imboccato un pezzo d'artiglieria del nemico. Oh che bel colpo, oh che bel colpo!

ASP. E non avete paura che una cannonata vi porti via l'altra gamba?

CIR. Che importa a me della gamba? Per il gusto d'imboccar un cannone darei dieci gambe, se ancor le avessi. Animo, che si fa qui? non si gioca?

FAB. Abbiamo giocato finora.

CON. Ed io ho perduto l'osso del collo.

CIR. E don Ferdinando?

CON. Ha bevuto.

CIR. Bravo; e don Faustino?

CON. Ha fatto all'amore.

CIR. Bravissimo. Cosí mi piace; impiegar il tempo in cose allegre, in cose gioconde. Amici, da qui ad un'ora, o due al piú, vi tocca montar la guardia alle batterie. I    nemici si difendono da disperati. Hanno fatto una sortita da diavoli. Noi li abbiamo respinti, ma ci è costato la perdita di trenta uomini. Gran fuoco ho veduto fare dagli assediati! non ho mai piú veduto un fuoco simile. Lo vedrete, lo proverete anche voi. Ma fino che vien quell'ora, divertiamoci, stiamo allegri.

CON. , stiamo allegri; beviamo.

FERD. Beviamo pure.

CIR. Beviamo.

FAU. Allegramente, beviamo.

FERD. Con licenza della padrona di casa. (ad Aspasia)

ASP. Accomodatevi pure, (Non so come facciano. Pare impossibile quest'allegria, un'ora prima di andare ad esporsi alle archibugiate. (da sé)

CIR. E che viva il nostro Sovrano.

TUTTI E viva. (e bevono)

FERD. E che viva il nostro generale.

TUTTI E viva. (e bevono)

FAU. E che vivano quelli che ora difendono le batterie.

TUTTI E viva. (e bevono)

CON. E viva noi, che andremo a batterci coll'inimico.

CIR. Viva il primo che salirà su la breccia.

CON. Il primo voglio esser io.

FERD. A me tocca prima di voi. Il mio reggimento è piú anziano del vostro.

CON. Andrò coi volontari a farmi largo su le trinciere.

FERD. Da voi non mi lascierò pigliare la mano.

CIR. Bravi; e viva il vostro valore, e viva il vostro coraggio. Divertiamoci intanto, ecco un violino. (trova un violino sopra un tavolino)

FERD. Madamigella, balliamo. (ad Aspasia)

ASP. Balliamo pure.

CON. Ballate, e noi beveremo.

CIR. (Si mette a sedere, lascia cadere le stampelle, e suona un minuè. Don Ferdinando e Aspasia ballano)

 

 

 


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