Carlo Goldoni
La guerra

ATTO TERZO

SCENA PRIMA   Camera in casa del Commissario.   Donna Florida sola

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ATTO TERZO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera in casa del Commissario.

 

Donna Florida sola

 

Dacché son nata, per quante disgrazie, per quante agitazioni d'animo abbia sofferte, mai piú trovata mi sono nell'impazienza, che presentemente mi affligge. Mio padre è al campo, e non mi è lecito di vederlo. Trattasi o della resa, o di un estremo cimento, e non v'è alcuno che mi ragguagli di ciò che passa, di ciò che possa sperarsi. Un punto può decidere di me stessa, e questo punto mi è incognito, e son fra mille timori. Se tornano alle ostilità, alle rovine, il mio genitore è in pericolo, e non è salva di don Faustino la vita. E se la resa si compie, chi mi assicura che il genitore medesimo alle mie nozze acconsenta, e chi mi accerta che il giovane militare che mi ama, risolva tutto ad un tratto lasciar l'impiego, abbandonate le insegne, e preferir la mia mano all'idolo della gloria? Fra il turbamento de' miei pensierí, non so s'io meglio desideri o un'incerta speranza, o un disinganno penoso. Sono due stati per me infelici, né saprei sceglierne alcuno senza tremare. Ciò che potrebbe rendermi consolata, sarebbe il lieto suono di pace, l'assenso del padre, la docilità dello sposo; ma oh dio! sono immagini troppo incerte, sono lusinghe troppo lontane, ed il mio cuore è afflitto, che pria di giungere alla certezza del mio destino, abbandonarmi pavento alla piú fiera, alla piú dolorosa disperazione. (siede confusa)

 

 

 


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