IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
ATTO TERZO
SCENA NONA Luogo remoto o sia bosco corto. Don Ferdinando, un Aiutante, un Caporale, Soldati e tamburo
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Luogo remoto o sia bosco corto.
Don Ferdinando, un Aiutante, un Caporale, Soldati e tamburo
FERD. Sí, è un torto che mi vien fatto. (all'Aiutante)
AIUT. Di che cosa vi lamentate?
FERD. Mentre gli altri vanno all'assalto, perché destinarmi a presidiar questo sito? Non ho io valore che basta per quell'impresa? Non ho dato bastanti prove del mio coraggio? Don Faustino è alfiere dopo di me: perché dar a lui la gloria di ritrovarsi all'assalto, e spedir me a questo posto avanzato?
AIUT. Scusatemi, mi pare sia piú decoroso il comandare a un picchetto, di quel che sia andare in truppa a scalar le mura di una fortezza.
FERD. No; colà vi è maggior onore, dov'è maggiore il pericolo. Don Faustino non mi doveva essere preferito.
AIUT. E pure so che il Generale fa stima di voi, e giudico certamente che, dandovi questa commissione, abbia inteso di darvi un posto d'onore.
FERD. Del Generale non mi lamento.
AIUT. Di chi dunque?
FERD. Di don Faustino, che maneggiandosi per essere fra gli assalitori, ha inteso di soverchiarmi.
AIUT. Io credo tutto al contrario. Don Faustino ama donna Florida, e donna Florida è stata condotta da suo padre in fortezza: pensate ora con qual piacere può andargli incontro colla spada alla mano.
FERD. È vero quel che mi dite?
AIUT. Verissimo. (si ode suonare un cornettone da posta)
FERD. Donde viene questo suono?
AIUT. E corre a carriera aperta.
FERD. Caporale, riconoscete quell'uomo.