Carlo Goldoni
La guerra

ATTO TERZO

SCENA SEDICESIMA   Don Ferdinando, Caporale e detti

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SCENA SEDICESIMA

 

Don Ferdinando, Caporale e detti

 

FERD. Eccomi, ai comandi di Vostra Eccellenza. (a Sigismondo)

SIG. Don Ferdínando, so che di me vi siete doluto.

FERD. Signore, vi chiedo scusa...

SIG. Compatisco l'intolleranza del vostro spirito. Il posto che vi aveva affidato, era onorifico bastantemente, ma il desiderio di segnalarvi nell'assalto della fortezza, vi ha fatto credere diversamente. Dono l'imprudenza all'ardor della gloria. Ma in avvenire rispettate meglio gli ordini di chi comanda, e fatevi merito coll'obbedire.

FERD. Signore, confesso il mio torto, e do lode alla vostra bontà. Ma perdonatemi, come mai giungeste a sapere questo mio importuno risentimento?

SIG. Al campo non mancano esploratori, ed io ne sono assai provveduto.

CAPOR. (Se non vi fosse qualche incerto, cosa si può avanzare colla paga di caporale?) (da sé) sentono suonar le trombe sul Castello, e poi si vede scendere ecc.

 

 

 


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