Carlo Goldoni
Lugrezia romana in Costantinopoli

ATTO PRIMO

SCENA DECIMA

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SCENA DECIMA

 

Lugrezia, Albumazar, poi Mirmicàina

 

ALB.

Lascia che se ne vada.

Che vuoi far di colui? Tu grande e grossa,

Egli picciolo e magro; in fede mia,

Non potrà farti buona compagnia.

LUGR.

Ei solo è 'l mio contento,

E non cerco di più.

ALB.

Tu dici bene;

Ma sai che finalmente

Da Collatino non puoi aver nïente.

Io, gioia mia, se la tua grazia impetro,

Io potrò darti la corona e il scettro.

MIRM.

Come, el scettro a culìa? Me maraveggio.

No son mi la regina?

No me l'aveu promesso?

Donca, patron, volé mancarme adesso?

LUGR.

Chi è cotesta sfacciata?

ALB.

È un'ignorante

Che non sa che si dica. Olà, t'accheta:

A Lugrezia, mio ben, la fronte inchina;

Quest'è, se non lo sai, la tua regina. (parte)

 

 

 


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