Carlo Goldoni
Lugrezia romana in Costantinopoli

ATTO SECONDO

SCENA QUINTA

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SCENA QUINTA

 

Albumazar, poi Mirmicàina e Ruscamar

 

ALB.

Dica pur ciò che vuole,

Questa volta Lugrezia non mi scappa.

RUSC.

Ehi segnur.

MIRM.

Mio patron.

RUSC.

Custìa.

MIRM.

Costù.

RUSC.

No voler esser mia.

MIRM.

Me vuol per lu.

RUSC.

Ti me l'aver donada.

MIRM.

Son per el vostro letto destinada.

RUSC.

Donca mi la voler.

MIRM.

Vu patron.

RUSC.

No parlar!

MIRM.

Vu tasè co fa un minchion?

ALB.

Si vederà, se il mio dovere adempio;

Venite entrambi a ritrovarmi al tempio.

MIRM.

Cossa gh'entra le tempie?

RUSC.

Cossa star questo tempio?

No saver che ghe sia

Altro tempio in Turchia

Che le sole moschee de Maumetto.

ALB.

Un altro tempio vederete eretto.

Colà dunque venite,

E per or fra di voi cessi la lite.

 

Come in mar galere armate

Non vi state - a cannonar.

Fate triegua per un poco,

Ed il foco

Cominciate ad ammorzar. (parte)

 

 

 


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