Carlo Goldoni
Lugrezia romana in Costantinopoli

ATTO TERZO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Collatino solo.

 

 

Affé, l'ho indovinata:

Con l'invenzion del vino io l'ho scappata.

Costui ch'eraforte,

È divenuto tosto pusillanimo;

Per la forza del vin perduto ha l'animo.

Oh quanti per il vino,

O per qualch'altro vizio,

Vanno senza rimedio in precipizio.

 

Bacco, Cupido e Venere

Fan l'uomo andar in cenere;

E pur cotanti bevono,

E tanti s'innamorano,

Senza pensarvi su.

E tardi poi s'avvedono

Del mal che pria non credono,

Ma tempo non v'è più. (parte)

 

 

 

 

 


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