Carlo Goldoni
La donna di testa debole

ATTO PRIMO

SCENA QUATTORDICESIMA

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA QUATTORDICESIMA

 

Donna Elvira, poi Pantalone.

 

ELV. Signora donna Violante, le porterò i complimenti del signor don Fausto. Indegnissimo! Crediamo ch'egli se ne sia avveduto, e mi abbia così gentilmente derisa? Se me ne potessi assicurare, vorrei che se ne pentisse. Ma no; forse, se gli avessi manifestato esser io quella, forse forse non avrebbe detto così.

PANT. Siora nezza, cossa feu in ste camere? No saveu che qua no gh'avè da vegnir? Quante volte voleu che ve lo diga?

ELV. Già una minima libertà ch'io mi prenda, subito si critica e si mette sulla bilancia della delicatezza; e alla vedovella garbata si passano tutte le pazzie, tutte le frascherie, e anche di quelle cose che rendono poco buon odore alla casa.

PANT. A vu, siora, no ve tocca parlar cussì. Mi son el paron in sta casa, e mi conosso i desordeni, e me tocca a mi a remediarghe. Credeu che no veda? Credeu che no sappia? Siora sì, vedo, e so; e provvederò a tutto. Sta vedova l'anderà via. Ma se posso far de manco, no voggio che una che xe stada muggier de un mio nevodo, se vaga a far nasar per el mondo. Vôi piuttosto sopportar mi fin che posso qualcossa in casa, che mandarla fora de casa a precipitar.

ELV. Se aspettate ch'ella trovi marito, volete aspettare un pezzo.

PANT. Fra tanti che licca, che no ghe sia uno che sorba?

ELV. Dote ne ha poca.

PANT. La ghe n'averà più de vu.

ELV. Io finalmente sono fanciulla.

PANT. Qualchedun gh'averà più gusto che la sia vedova.

ELV. Signor zio, mi pare che a voi dovrebbe premere di collocar prima me.

PANT. Voleu che vaga mi a recercarve el mario colla candeletta?

ELV. A me non è lecito di procurarlo.

PANT. Vedo per altro che ve inzegné.

ELV. Io? come, signore?

PANT. No so gnente. Ve vedo qua troppo spesso. Quando un pescaor se butta dove che ghe xe del pesce, qualcossa el chiappa seguro.

ELV. Voi buttate la cosa in barzelletta.

PANT. E vu vorressi che se fasse dasseno!

ELV. Mi pare che sarebbe ora.

PANT. Com'ela? Ve par che el bossolo scomenza andar verso tramontana?

ELV. Per sono assai giovine, ma per fanciulla...

PANT. Per putta, ah? sarave ora de andar al spaghetto.

ELV. M'aspetto ancor di vedere donna Violante rimaritata prima ch'io sia sposa.

PANT. No sarave miga gran maraveggia! Chi ha vogà in regata, trova paron più presto.

ELV. Ma io mi darò alla disperazione.

PANT. Eh via!

ELV. Se fosse vivo mio padre, in questa casa non ci sarei.

PANT. Pol esser che fussi a suspirar in t'un'altra.

ELV. Siete troppo crudele.

PANT. La me la conta ben granda!

ELV. Ma se voi non ci penserete... Signor zio, non mi mettete alla disperazione. (parte)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License