Carlo Goldoni
L'impostore

ATTO TERZO

SCENA PRIMA

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ATTO TERZO

 

SCENA PRIMA

 

Camera in casa del Dottor Polisseno.

 

Ridolfo con un braccio al collo fasciato, ed il Dottore.

 

DOTT. Ecco qui, signor fratello, il primo frutto del di lei valor militare: una ferita in un braccio.

RID. Non è niente.

DOTT. E niente sia. Me ne rallegro; ma dice il chirurgo che dubita della puntura di un tendìne, e se questo è vero, aspettatevi una cura lunga e tediosa.

RID. Eh! che sa il chirurgo? Noi altri militari ce ne ridiamo delle ferite.

DOTT. Sì, i militari hanno le membra differenti da quelle degli altri.

RID. Il valore lo spirito e la fatica sono cose che danno un moto straordinario al sangue, e gl'infondono un balsamo che rende più sanabili le ferite.

DOTT. Questa, fratello mio, è da Capitano Coviello.

RID. Che cosa sapete voi? queste cose non se n'intende chi non è militare.

DOTT. E voi da quando in qua siete diventato tale?

RID. lo primieramente ho il genio guerriero; e poi, da che pratico il signor colonnello, ho acquistato sempre nuovi lumi e maggior valore.

DOTT. Sì, è valorosissimo il signor colonnello. Due volte ha lasciato voi nella peste, e si è valorosamente ritirato.

RID. Oh bella! bisogna sapere il perché. La prima volta lo ha trattenuto una staffetta colla nuova che venivano le patenti.

DOTT. E la seconda?

RID. Un corriere colle patenti e colle bandiere. (nel nominare le bandiere, si cava il cappello)

DOTT. Sono venute le patenti? Sono arrivate le bandiere?

RID. Sì, signore, cavatevi il cappello quando le nominate.

DOTT. Servitor umilissimo. (si cava il cappello) Le avete voi vedute queste bandiere?

RID. Non ancora.

DOTT. Chi ve l'ha detto che sono venute?

RID. Il signor colonnello.

DOTT. Ah! ve l'ha detto lui!...

RID. Sto a vedere che non lo crediate.

DOTT. Sì! a poco per volta mi sono avvezzato a credere ogni cosa.

RID. Mettete in ordine tutte le cose vostre, perché a momenti si marcerà.

DOTT. Per me non ho da far gran cose, cred'io. La casa non la vo' toccare. Sentirò per dove s'ha da marciare, se pure è vero.

RID. Ancora, se pure è vero?

DOTT. Non lo sapete il proverbio? Non si quattro, se non è nel sacco.

RID. Voi mi fareste dir quattro davvero. Sono venute le bandiere: le bandiere, intendete? (cavandosi il cappello)

DOTT. L'ho inteso, ed ho fatto loro umilissima riverenza. (cavandosi il cappello) In ogni modo io son lesto quando abbisogni.

RID. E questa sicurtà quando la faremo?

DOTT. S'ha da fare questa sicurtà?

RID. Che domande! S'ha da fare sicuro.

DOTT. Ma se il signor Pantalone...

RID. Il signor Pantalone l'accetta.

DOTT. E Fabio Cetronelli?

RID. L'ammazzerò.

DOTT. Come lo avete ferito.

RID. Lo passerò da una parte all'altra.

DOTT. Come un ranocchio.

RID. Orsù, ci vuol per me un abito magnifico, per la carica di maggiore del reggimento.

DOTT. A proposito, un'altra nuova.

RID. Gallonato.

DOTT. Diamantato.

RID. Pazzie!

DOTT. Pazzo voi.

RID. A me?

DOTT. Al signor maggiore, se sarà vero.

RID. Se sarà vero?

DOTT. Se sarà vero.

RID. Ma se...

DOTT. Sono venute le bandiere. (cavandosi il cappello)

RID. E per questo?...

DOTT. E per questo, se sarà vero.

RID. Mi mangerei dalla rabbia...

 

 


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