Carlo Goldoni
L'amante di sé medesimo

ATTO TERZO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Il Conte e Donna Bianca.

 

CON.

Avete ancor scacciato dal sen quel rio timore,

Che mi tormenta l'anima?

BIA.

Parlate con amore.

Voi siete di cuor tenero io non l'ho men flessibile;

E poi son donna alfine, di voi più compatibile.

Se tanto non vi amassi, sarei men tormentosa.

Amor mi fa stucchevole, amor mi fa sdegnosa.

Veder sugli occhi miei... ma via, non vo' annoiarvi.

Che non farei meschina, affin di soddisfarvi?

Voi siete il primier uomo, onde ad amare ho appreso:

Voi mi avete nell'anima il primo foco acceso.

E se da voi pretende la ricompensa il cuore,

Sdegno non è che il chiede; ve lo domanda amore. (piange)

Ah, signor, perdonate, se il lagrimar vi spiace.

CON.

No, cara, un pianto tenero è un lagrimar che tace. (restano un poco ammutoliti)

 

 

 


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