Carlo Goldoni
La famiglia dell’antiquario

ATTO PRIMO

Scena Ventunesima. Doralice, poi il Cavaliere Del Bosco

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Scena Ventunesima. Doralice, poi il Cavaliere Del Bosco

 

DORALICE In questa casa hanno molto avvezzata male la servitù; ma io col tempo vi porrò la riforma. Oh, non ha d'andare così. Un poco colle buone, un poco colle cattive, ha da venire il tempo che ho da essere io la padrona.

CAVALIERE Madama, vi sono schiavo.

DORALICE Vi son serva.

CAVALIERE Perdonate se son preso l'ardire di venirvi a fare una visita. DORALICE È molto che il signor cavaliere si sia degnato di venire da me. Favorisce tutti i giorni questa casa, ma la mia camera mai.

CAVALIERE Non ardivo di farlo, per non darvi incomodo.

DORALICE Dite per non dispiacere alla signora Contessa Isabella.

CAVALIERE A proposito, madama, avrei da discorrervi qualche poco di un affare che interessa tutte due egualmente.

DORALICE V'ascolterò volentieri.Elà, da sedere (viene un servitore che porta le sedie).

CAVALIERE So che voi, o signora, siete piena di bontà; onde spero riceverete in buon grado un ufficio amichevole, ch'io sono per farvi.

DORALICE Quando saprò di che, vi risponderò.

CAVALIERE Ditemi, signora Contessa, cosa avete fatto voi alla cameriera di vostra suocera?

DORALICE Le ho dato uno schiaffo. E per questo ? Se è cameriera sua, è cameriera anche mia. Voglio esser servita, e non si ha da perdere il rispetto; e se questa volta le ho dato uno schiaffo, un'altra volta le romperò la testa.

CAVALIERE Signora, io credo che voi scherziate.

DORALICE Perché lo credete?

CAVALIERE Perché dite queste cose con placidezza, e si vede che non siete in collera.

DORALICE Questo è il mio naturale. Io vado in collera sempre così.

CAVALIERE La signora Contessa Isabella si chiama offesa.

DORALICE Mi dispiace.

CAVALIERE E sarebbe bene vedere di aggiustar la cosa, prima che gli animi s'intorbidassero soverchiamente.

DORALICE Io non ci penso più.

CAVALIERE Lo credo che non ci penserete più; ma ci pensa la signora suocera, che è restata offesa.

DORALICE E così, che cosa pretenderebbe?

CAVALIERE Troveremo il modo dell'aggiustamento.

DORALICE Il modo è facile, ve l'insegnerò io. Cacciar di casa la cameriera.

CAVALIERE In questa maniera la parte offesa pagherebbe la pena.

DORALICE Orsú, signor cavaliere, mutiamo discorso.

CAVALIERE Signora mia, quando il discorso vi offende, lo tralascio subito. (Non la vo' disgustare).

DORALICE Mi pareva impossibile che foste venuto a visitarmi per farmi una finezza.

CAVALIERE Perché, signora, perché?

DORALICE La signora suocera tien lontana dalle conversazioni; dubito sia perché tema ch'io le usurpi gli adoratori.

CAVALIEREfurba quanto il diavolo).

DORALICE Ma non dubiti, non dubiti. Io prima non sono né bella, né avvenente; e poi abbado a mio marito, e non altro.

CAVALIERE Sdegnereste dunque l'offerta d'un cavaliere, che senza offesa della vostra modestia aspirasse a servirvi?

DORALICE E chi volete che si perda con me?

CAVALIERE Io chiamerei fortunato, se vi compiaceste ricevermi per vostro servo.

DORALICE Signor cavaliere, siete impegnato colla Contessa Isabella.

CAVALIERE Io sono amico di casa; ma per essa non ho alcuna parzialità. Ella ha il suo dottore, quello è il suo cicisbeo antico.

DORALICE È antica ancor ella.

CAVALIERE Sì, ma non vuol esserlo.

DORALICE Non si vergogna mettersi colla gioventú. Ella fa le grazie con tutti, vuol saper di tutto, vuol entrare in tutto. Mi fa una rabbia che non la posso soffrire.

CAVALIERE E avvezzata così.

DORALICE Bene, ma è passato il suo tempo; adesso deve cedere il luogo.

CAVALIERE Deve cedere il luogo a voi.

DORALICE Mi parrebbe di sì.

CAVALIERE Eppure ancora ha i suoi grilli in capo.

DORALICE Causa quel pazzo di suo marito.

CAVALIERE Signora, direte ch'io sono un temerario a supplicarvi di una grazia il primo giorno che ho l'onore di offerirvi la mia servitù?.

DORALICE Comandate; dove posso, vi servirò.

CAVALIERE Vorrei che faceste comparir bene colla signora Contessa Isabella.

DORALICE Se lo dico: avete paura di lei.

CAVALIERE Ma se possiamo coltivare la nostra amicizia con pace e quiete, non è meglio?

DORALICE Con quella bestiaccia sarà impossibile.

CAVALIERE (Vorrei vedere se potessi essere amico di tutte due).

DORALICE Lo sapete pure: mia suocera è una pazza.

CAVALIERE Sì, è vero, è una pazza.

DORALICE Come pensereste di accomodare questa gran cosa? Non credo mai vi verrà in capo di consigliarmi a cedere.

CAVALIERE Anzi avete a star sulle vostre.

DORALICE Scusi, non pare che tocchi a me domandarla.

CAVALIERE No, certamente, non tocca a voi.

DORALICE (E mio padre diceva che toccava a me).

CAVALIERE (Sono imbrogliato più che mai).

DORALICE La servitù ha da portar rispetto.

CAVALIERE Senz'altro.

DORALICE E a chi perde il rispetto, non devo perdonare.

CAVALIERE No certamente.

DORALICE (Oh guardate! Mio padre che vorrebbe umile!).

CAVALIERE Ma pure qualche maniera bisogna ritrovare per accomodare questa differenza.

DORALICE Purché io non resti pregiudicata, qualche cosa farò.

CAVALIERE Faremo così. Procurerò che vi troviate a caso in un medesimo luogo. Dirò io qualche cosa per l'una e per l'altra. Mi basta che voi vi contentiate di salutar prima la vostra suocera.

DORALICE Salutarla prima? Perché?

CAVALIERE Perché è suocera.

DORALICE Oh! questo non fa il caso

CAVALIERE Perché è più vecchia di voi.

DORALICE Oh! perché è più vecchia, lo farò.

CAVALIERE Eccola che viene.

DORALICE Mi si rimescola tutto il sangue, quando la vedo. (s'alzano).


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