Carlo Goldoni
La famiglia dell’antiquario

ATTO SECONDO

Scena Terza. Colombina e detta

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Scena Terza. Colombina e detta

 

COLOMBINA Oh, questa è bella! Tutti comandano. Anche il signor Contino si vuol far servire da me.

DORALICE Colombina.

COLOMBINA Signora.

DORALICE Poverina! ti ho dato quello schiaffo; me ne dispiace infinitamente.

COLOMBINA Ancora sento il bruciore.

DORALICE Vieni qua, voglio che facciamo la pace.

COLOMBINA La mia padrona, in tant'anni ch'io la servo, non ha mai toccato.

DORALICE La tua padrona ?

COLOMBINA Signora sì, signora sì, la mia padrona.

DORALICE Dimmi un poco, quanto ti di salario la tua padrona?

COLOMBINA Mi uno scudo il mese.

DORALICE Povera ragazza! non ti altro che uno scudo il mese? Ti molto poco.

COLOMBINA Certo, per dirla, poco, perché a servirla come la servo io...

DORALICE Quando io era a casa mia, la mia cameriera aveva da mio padre uno zecchino il mese.

COLOMBINA Uno zecchino?

DORALICE Sì, uno zecchino, e gl'incerti arrivavano fino a una doppia.

COLOMBINA Oh, se capitasse a me una fortuna simile!

DORALICE Lascieresti la tua padrona?

COLOMBINA Per raddoppiare il salario, sarei ben pazza se non la lasciassi.

DORALICE Senti, Colombina, se vuoi, l'occasione è pronta.

COLOMBINA Oh, il cielo lo volesse! E con chi?

DORALICE Con me, se non isdegni di venirmi a servire.

COLOMBINA Con voi, signora ?

DORALICE Sì, con me. Vedi bene che senza una cameriera non posso stare, e mio padre supplirà al salario. Io, benché abbia un poco gridato con te, finalmente capisco che sei una giovane di abilità, fedele ed attenta; onde, se non ricusi l'offerta, eccoti due zecchini per il salario anticipato dei due primi mesi.

COLOMBINA Vossignoria illustrissima obbliga in una maniera, che non posso dire di no.

DORALICE Dunque starai al mio servizio?

COLOMBINA Illustrissima sì.

DORALICE Ma mia suocera che dirà ?

COLOMBINA Questo è il punto. Che dirà?

DORALICE Troveremo la maniera di farglielo sapere. Per oggi non le diciamo nulla.

COLOMBINA Benissimo, farò quello che comanda Vossignoria Illustrissima. Ma se la signora Isabella chiama, se ordina qualche cosa, l'ho da servire?

DORALICE Sì, l'hai da servire. Anzi non hai da mostrare di essere per me, prima che di ciò le sia parlato.

COLOMBINA Ma io sono la cameriera di Vossignoria Illustrissima.

DORALICE Per ora basta che tu non sia nemica, e che fedelmente riporti tutto quello che mia suocera dice di me.

COLOMBINA Oh! circa alla fedeltà, potete di me star sicura. Vi dirò tutto; anzi, per farvi vedere che sono al vostro servizio, principierò fin da ora a dirvi alcune coserelle che ha dette di voi la mia padrona vecchia.

DORALICE Dimmele, dimmele, che ti sarò grata.

COLOMBINA Ha detto... Ma per amor del cielo, non le dite nulla.

DORALICE Non dubitate, non parlerò.

COLOMBINA Ha detto che siete una donna ordinaria, che non si degna di voi, e che vi tiene come la sua serva.

DORALICE Ha detto questo?

COLOMBINA L'ha detto in coscienza mia. Ha detto che vostro marito fa male a volervi bene, e che vuol far di tutto perché vi prenda odio.

DORALICE Ha detto?

COLOMBINA Ve lo giuro l'onor mio.

DORALICE Ha detto altro?

COLOMBINA Non me ne ricordo; ma starò attenta, e tutto quello che saprò, ve lo dirò.

DORALICE Non occorr'altro, ci siamo intese.

COLOMBINA Vado, per non dar sospetto. (Per uno zecchino il mese, non solo riporterò quello che si dice di lei, ma vi aggiungerò anche qualche cosa del mio) (parte).

 


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