Carlo Goldoni
La famiglia dell’antiquario

ATTO SECONDO

Scena Decima. Il Conte Anselmo, poi Pantalone

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Scena Decima. Il Conte Anselmo, poi Pantalone

 

ANSELMO Non sarei mai creduto un incontro simile. Ma la fortuna capita, quando men si crede.

PANTALONE Se pól vegnir? (di dentro).

ANSELMO Ecco qui quel buon uomo di Pantalone. Non sa niente, non sa niente. Venite, venite, signor Pantalone.

PANTALONE Fazzo reverenza al sior Conte.

ANSELMO Ditemi, voi che avete delle corrispondenze per il mondo, sapete la lingua greca?

PANTALONE La so perfettamente. Son stà dies'anni a Corfù. Ho scomenzà a far el mercante, e tutto el mio devertimento giera a imparar quel linguaggio.

ANSELMO Dunque saprete leggere le scritture greche?

PANTALONE Ghe dirò: altro el greco litteral, altro el greco volgar. Me n'intendo però un pochetto e dell'un e dell'altro.

ANSELMO Quand'è così, vi voglio far vedere una bella cosa.

PANTALONE La vedrò volentiera.

ANSELMO Un codice greco.

PANTALONE Bon, ghe n'ho visto dei altri.

ANSELMO Scritto di propria mano di Demostene.

PANTALONE El sarà una bella cossa.

ANSELMO Osservate, e se sapete leggere, leggete.

PANTALONE (osserva) Questo scritto da Demostene?

ANSELMO Sì, e sono i trattati di pace tra Sparta e Atene.

PANTALONE I trattati di pace tra Sparta e Atene? Sala cossa che contien sto libro?

ANSELMO Via, che cosa contiene?

PANTALONE Questo un libro de canzonette alla grega, che canta i putelli a Corfù.

ANSELMO Già lo sapeva. Voi non sapete leggere il greco.

PANTALONE La senta: Mattiamù, mattachiamù, callispèra, mattiamù.

ANSELMO Ebbene, questi saranno i nomi propri degli Spartani o de' Tebani.

PANTALONE Vuol dir: Vita mia, dolce mia vita; bonasera, vita mia.

ANSELMO Non sapete leggere. Questo è un codice greco che costa dieci zecchini, e ne vale più di cento.

PANTALONE El formaggier nol ghe tre soldi.

ANSELMO Andate a intender di panni e di sete, e non di scritture antiche.

PANTALONE Me despiase, sior Conte, che per quel che vedo, andémo de mal in pèzo.

ANSELMO Come sarebbe a dire?

PANTALONE Ella se perde in ste freddure, e la so casa va in precipizio.

ANSELMO Io diverto senza incomodar la casa. L'entrate le maneggia mia moglie, né io pregiudico agl'interessi della famiglia.

PANTALONE E alla pase e alla quiete de casa no la ghe pensa?

ANSELMO Io penso a me, e non penso agli altri.

PANTALONE Mo no sala, che quando el capo de casa no gh'abbada, tutto va alla roversa?

ANSELMO Quando tacciono, sono capo; quando gridano, sono coda.

PANTALONE Dise mia fia che l'è stada offesa dalla siora Contessa Isabella.

ANSELMO E dice mia moglie che è stata offesa da vostra figlia; ora guardate con che razza di matti abbiamo da fare.

PANTALONE Eppur bisogna remediarghe.

ANSELMO Io vi consiglierei a fare quello che fo io.

PANTALONE Che vuol dir?

ANSELMO Lasciarle friggere nel proprio grasso.

PANTALONE Ma se ste cosse le va avanti, no so cossa che possa succeder.

ANSELMO Che cosa volete che succeda?

PANTALONE Siora Contessa un poco troppo altiera.

ANSELMO E vostra figlia è troppo fastidiosa.

PANTALONE Volémio veder de far sta pase tra niora e madonna?

ANSELMO Che cosa vi vuole per far questa pace?

PANTALONE Mi ho parlà con mia fia; e so che la farà a mio modo.

ANSELMO È inutile ch'io parli a mia moglie.

PANTALONE Perché?

ANSELMO Perché mai abbiamo fatto né ella a mio modo, né io al suo.

PANTALONE Ma questa l'averìa da esser una pase general de tutta la fameggia.

ANSELMO Io non sono in collera con nessuno.

PANTALONE Mo no l'è gnanca so decoro, voler comparir un omo de stucco.

ANSELMO Che cosa volete ch'io faccia?

PANTALONE Avemo da procurar che ste creature se unissa. Avemo da far che le se parla, che le se giustifica, che le se pacifica, e ben che la ghe sia anca ella.

ANSELMO Via, vi sarò.

PANTALONE Bisogna metter qualche bona parola.

ANSELMO La metterò.

PANTALONE Ho parlà anca colla siora Contessa, e la m'ha promesso de vegnir in camera d'udienza, dove ghe sarà anca mia fia.

ANSELMO Buono, avete fatto assai.

PANTALONE Saremo nualtri soli; la, , so consorte, mia fia e mio zenero.

ANSELMO E non altri?

PANTALONE No gh'ha da esser altri.

ANSELMO Sarà difficile.

PANTALONE Perché? Chi gh'ha da esser?

ANSELMO Le donne hanno sempre i loro consiglieri.

PANTALONE Mia fia no credo che la gh'abbia nissun.

ANSELMO Eh, l'avrà, l'avrà.

PANTALONE Siora Contessa lo gh'ala?

ANSELMO Oh, se l'ha? E come!

PANTALONE E ella lo comporta?

ANSELMO Io abbado alle mie medaglie.

PANTALONE Mio zenero non farà cussì.

ANSELMO Ognun dal canto suo cura si prenda.

PANTALONE Questa no la regola che ha da tegnir un capo de casa.

ANSELMO Ditemi: quant'anni avete!

PANTALONE Sessanta, per servirla.

ANSELMO Volete vivere sino a cento?

PANTALONE Magari, ch'el ciel volesse!

ANSELMO Se volete vivere sino a cent'anni, prendetevi quei fastidi che prendo io (parte).

 


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