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IPP. |
L'amor, per quel ch'io vedo, li fa dormir nel foco; La carità m'insegna, che li risvegli un poco. (da sé, in distanza) |
CON. |
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IPP. |
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BIA. |
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IPP. |
Ma perché, quando io vengo, sospender le parole? Avete soggezione di me? Mi fate torto. Vi farò da piloto per affrettarvi al porto. |
CON. |
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BIA. |
Già non si può nascondere, quel che si chiude in seno. |
IPP. |
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BIA. |
Oh, non è ciò che intendo di dir col labbro mio. |
IPP. |
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BIA. |
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CON. |
Signore mie... |
IPP. |
Per me, che non ho merito. |
BIA. |
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CON. |
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IPP. |
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BIA. |
Io sono in casa mia. |
IPP. |
Se qua sono venuta, quasi a dispetto mio Mi fe' quel seccatore venir di vostro zio. A me, grazie alla sorte, da villeggiar non manca, Senza un tale rimprovero soffrir da donna Bianca. E se mi cal d'amanti, ce n'è penuria al mondo? Se perduto ho un marito, non troverò il secondo? È il Conte un amorino? È un principe d'altezza? È l'idolo de' cori, l'idea della bellezza? |
BIA. |
Rispondervi non lice a una fanciulla onesta. |
IPP. |
Oh oh, se non avete altra ragion che questa! |
CON. |
Se vi siete sfogata, posso sperare adesso, Che mi sarà, madama, rispondervi concesso. |
IPP. |
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CON. |
Son un che non mi stima. Quando così si parla ci si riflette in prima. Saprà che la mia casa non cede in nobiltà A quelle che sostengono l'onor della città. Non son prence d'altezza, ma il feudo ch'io possedo Ha tale indipendenza, che a un principe non cedo. Non sono un amorino, né l'idolo de' cuori, Ma non penai gran cosa a mendicar favori. |
IPP. |
Io? Mentite. |
CON. |
Una donna, sia semplice, sia ardita, A un uom impunemente può dare una mentita. Rispondervi saprei; ma taccio, e non m'impegno. |
IPP. |
Se fossi a testa a testa, io vi risponderei. Deggio tacer per ora. Scaldatevi con lei. (adirata accennando donna Bianca; e parte) |