Carlo Goldoni
La famiglia dell’antiquario

ATTO TERZO

Scena Settima. Il Conte Anselmo, poi il Contino Giacinto

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Scena Settima. Il Conte Anselmo, poi il Contino Giacinto

 

ANSELMO Se avessi atteso solamente alle medaglie e ai cammèi, non sarebbe successo quello che è successo. Maladetto Brighella! Mi ha rovinato.

GIACINTO Brighella non si trova più; egli è partito di Palermo, e non si sa per qual parte.

ANSELMO Pazienza! Mi ha rovinato.

GIACINTO Ah signor padre, siamo rovinati tutti. Dei ventimila scudi non ve ne sono più. Alla raccolta vi è tempo. E per mangiare ci converrà far dei debiti.

ANSELMO Se lo dico: Brighella ha rovinato.

GIACINTO E per condimento delle nostre felicità, abbiamo una moglie per uno, che formano una bella pariglia.

ANSELMO Io non ci penso più.

GIACINTO E chi ci ha da pensare?

ANSELMO Oh! non ci penso più. M'hanno fatto impazzire tanto che basta.

 


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