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SCENA PRIMA
Camera in casa di madama Doralice.
Don Alessio e Targa servitore.
ALE. |
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TAR. |
Vada, signor: non sente che strilli? che schiamazzo? |
ALE. |
Andar quand'è infuriata? affé, non son sì pazzo. Madama è una bestiaccia, e per poter soffrirla |
TAR. |
Di certa guarnizione si è errato nel comparto. |
ALE. |
Ho inteso; del suo sdegno se la cagione è questa, Sulle mie spalle avrebbe a cader la tempesta; Ma dica quel che vuole, la cosa è disperata: Tutti li ho spesi, e in erba ci mangiammo l'entrata. Lo sai che per comprare un abito per lei, Venduti ho l'altro giorno due de' vestiti miei; E ieri, per il pizzo per far la guarnizione, Speso ho il denar che a parte avea per la pigione. |
TAR. |
Eccola qui. |
ALE. |
Sto fresco. Meglio è ch'io me ne vada. Targa, Targa, fa presto, il cappello e la spada. (Targa parte.) |