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   Se son delle invitate, Passin liberamente senza far imbasciate.  | 
 
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   Ascolta. Quand'ella viene, allora  | 
 
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   Se mai, ascoltami, se mai (richiamandolo.)  | 
 
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   Che il paggio da me venga, nessun lo può impedire. Sento l'orchestra in moto. Principiano la festa.  | 
 
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   La povera padrona ha nella fantasia Impresso il brutto male che ha nome gelosia. Mi pare una gran cosa. Tre case ho già servito, E mai di gelosia parlar non ho sentito. Veduto ho dei mariti levarsi di buon'ora, Senza veder in faccia nemmeno la Signora; E qualchedun trovando su per le scale in fretta, Dir con indifferenza: andate, che vi aspetta. Veduto ho delle mogli che ridon del marito, Se san ch'egli si lagni d'avere il cuor ferito. E due, marito e moglie, da me serviti in prima, Avevano l'un l'altro di lor cotanta stima, Che per non abusare di troppa confidenza, Scontrandosi per casa faceansi riverenza. E se per accidente chiedean: dove si va? Dicean: vo dove voglio con tutta civiltà. Qui pur si fa lo stesso, ma vi è un divario solo,  |