Carlo Goldoni
Il filosofo inglese

ATTO SECONDO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Madama Saixon di casa, servita di braccio da monsieur Lorino,

vecchio francese, ed il suddetto; poi Gioacchino.

 

MIL.

Oh, madama. (incontrandosi colla Saixon, s'inchina.)

M.SA.

Milord. (inchinandosi.)

LOR.

Vostro buon servitore. (a Milord.)

MIL.

Monsieur Lorin. (salutandolo.)

LOR.

Non siete, Milord, di buon umore.

M.SA.

Vedetelo, Milord, questo Francese antico,

Vecchio, senza denari, e del buon tempo è amico.

LOR.

Anche in età cadente, spogliato di ogni arnese,

Ha sempre il cuor brillante un nazional francese.

MIL.

E voi che l'allegria sopra ogni cosa amate,

Sol perché vien di Francia, da lui servir vi fate.

M.SA.

Povero vecchiarello, mi piace perché è fido,

Non se n'ha mal per niente, quando lo burlo e rido.

Io son così, mi piace talor prendermi gioco.

MIL.

I vostri adoratori con voi dureran poco.

M.SA.

Li cambio volentieri, e non ne sento affanno;

Monsieur Lorin, per altro, durato ha più di un anno.

MIL.

Un uom che va ramingo, lontan dal suo paese,

Soffre gl'insulti ancora, in grazia delle spese.

LOR.

Milord, mi maraviglio, non sono un disperato.

In Londra, come gli altri, anch'io sono impiegato.

Anch'io sono un di quelli che scrivono gazzette,

Che formano i Mercuri, che fan le novellette.

Coi critici miei fogli spesso mi faccio onore,

Li stampo sotto il nome anch'io di Spettatore.

Un ne ho stampato ieri, che un farà prodigi:

Ei parla delle mode che vengon da Parigi.

Colà si veste bene, colà ben si lavora,

E veniran fra poco di le scarpe ancora.

MIL.

(Dunque del foglio ardito Jacob non è l'autore!

In ciò de' suoi nemici conoscesi il livore). (da sé.)

M.SA.

Per me son persuasa. Di Francia han da mandarmi

La seta per cucire, e l'acqua da lavarmi.

MIL.

Monsieur, del foglio vostro di già parlar s'intese:

Si vede, si conosce ch'è lo scrittor francese.

Londra non abbisogna di mode forestiere,

Ciascun degli operari sa fare il suo mestiere.

Nascono in Inghilterra nuovi lavori e strani,

Noi provediamo al lusso de' popoli lontani;

Ma l'aborrire il fasto, le gale e l'ambizione

Opra è del moderato spirto della nazione.

LOR.

Eh via, che l'Inghilterra...

SA.

Basta vecchietto mio,

Parlate con rispetto: son d'Inghilterra anch'io.

Milord, voi eravate vicino al nostro tetto.

Qual ragion vi conduce?

MIL.

La stima ed il rispetto.

M.SA.

Oh signor, troppo onore fate a una vostra serva, (inchinandosi.)

Che stima, che rispetto egual per voi conserva.

Se favorir volete, torniam; monsieur Lorino

Potrà, se ha qualche affare, andar pel suo cammino.

MIL.

Madama, tante grazie mi onorano non poco;

Ma io non soffrirei che mi prendeste a gioco.

Vi parlerò sincero. Diretti i passi miei

Erano alla Brindè.

M.SA.

Bene, andate da lei.

Monsieur Lorino, a voi: fate il piacere, andiamo. (si fa servire e passa al caffè.)

LOR.

Sì, madama, vi servo. (le il braccio.)

M.SA.

Porta il caffè. Sediamo. (siedono con monsieur Lorino.)

MIL.

(Costei da me vorrebbe due grazie adulatrici:

Presso della Brindè non voglio altri nemici). (passa al caffè.)

Madama, andar sospendo, se voi ve ne offendete;

Anzi col mezzo vostro...

M.SA.

Venite qui, sedete.

MIL.

Obbedisco. (siede, restando Madama in mezzo.)

M.SA.

Il caffè. Non lo portate a noi? (gridando forte.)

Con vostra buona grazia, lo pagherete voi. (a Milord,; viene il caffè, e lo bevono.)

MIL.

Questo è un onor, madama.

M.SA.

Dunque la vedovella,

Milord, per quel ch'io sento, il cuore vi martella?

MIL.

Apprezzo il di lei merto, la sua virtude io lodo.

M.SA.

L'amate?

MIL.

Sì, il confesso.

M.SA.

Bravo, Milord, ne godo.

Voi siete di buon gusto, amate una gran gioia;

Scommetto che in tre giorni Brindè vi viene a noia.

MIL.

Perché?

M.SA.

Perché di lei stranissimo è il costume.

Svegliasi a mezza notte, si rizza e accende il lume.

Di libri è circondata, or prende questo, or quello;

Talor scrive nel letto, e suona il campanello:

La cameriera crede le sia venuto male,

Corre, ed ella le chiede un libro di morale.

Se di colei marito voi foste per destino

In letto vi farebbe servir di lettorino.

MIL.

Donna nel buon costume avvezza e addottrinata,

Potria quel che fa sola, non fare accompagnata.

LOR.

In Francia di tai donne non se ne trovan molte;

Non voglion per soverchio studiar divenir stolte.

Il giorno allegramente lo passan con piacere;

La notte cogli sposi san fare il lor dovere.

M.SA.

Viva monsieur Lorino.

LOR.

Viva madama in pace.

M.SA.

Milord, ridete un poco.

MIL.

Ridiam, come vi piace.

 

 

 


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