Carlo Goldoni
Il filosofo inglese

ATTO TERZO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Emanuel Bluk e detto.

 

EMA

(Sempre egli è qui costui). (da sé, osservando Jacobbe.)

JAC.

(Ecco il fratel di quello). (da sé, vedendo Emanuel.)

EMA.

Buon giorno. (a Jacobbe.)

JAC.

Vi saluto. (si cava il cappello.)

EMA.

In testa il tuo cappello.

Queste son cerimonie, le quali in capo all'anno

Consumano i cappelli, e apportano del danno.

JAC.

Se tutti, come voi, avesser tal pensiero,

L'arte de' cappellai si ridurrebbe al zero.

EMA.

Arte non vi è nel mondo più inutile di questa:

Una berretta, un panno basta a coprir la testa.

JAC.

Più inutile di questo parmi un altro mestiere,

Che toglier si potrebbe.

EMA.

E quale?

JAC.

L'argentiere.

EMA.

(Di pungere non cessa, filosofo mordace). (da sé.)

JAC.

(Si cerca la riforma, ma in casa sua dispiace). (da sé.)

 

 

 


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