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Il signor Saixon dalla bottega del libraio, i suddetti, e poi Birone.
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   SAI.  | 
  
   Di Jacobbe non dassi un uom simile: (alla Brindè.) Saggio, discreto, onesto, giusto, prudente, umile. La casa gli offerisco, ei franco la ricusa, E di Milord lo sdegno è l'unica sua scusa. Milord, mi conoscete, io francamente parlo. Jacobbe è un uom da bene. Mi preme di salvarlo. Giustizia mi facea raccorlo nel mio tetto; Ei degl'insulti ad onta, per voi serba il rispetto. Ma ovunque egli sen vada, ovunque egli sen stia, Jacobbe, vel protesto, Jacobbe è cosa mia. Merita ben che voi cambiate in sen lo sdegno; Che abbiate maggior stima di un uom ch'è di amor degno. Dovreste far con esso quello che ho fatto anch'io: Cento ghinee gli ho date or con un foglio mio. Se amor vi dà molestia, spiegatevi con lei: Se io fossi innamorato, almen così farei. Amore in vita mia però non mi diè pena. Milord, ci siamo intesi. Madama, io vado a cena. (entra in casa.)  | 
 
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   BIR.  | 
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   BIR.  | 
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   Ditegli ch'egli venga; non abbia alcun timore. (Birone parte.)  | 
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   Nol so.  | 
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   Saper vorrei...  | 
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   Se aspetterete...  | 
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   (Ah, voglia il ciel che in lui cambisi il rio consiglio. La pace a noi si renda; e tronchisi il periglio). (da sé, e siede.)  |