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   EMA. 
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   Eccomi, chi mi chiama? 
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   PAN. 
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   Venga qui, se vi è alcuno che favellarci brama. 
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   MIL. 
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   Sì, vi verrò io stesso. Chi disse a te, impostore, 
  Che di tai versi indegni Jacob fosse l'autore? 
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   PAN. 
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   Milord, tu sei un grand'uomo. Ora mi piaci più. 
  Mi piaci, che principii a ragionar col tu. 
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   EMA. 
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   (Zitto. Non dir che io...) (piano a maestro Panich.) 
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   MIL. 
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   Rispondimi a dovere. 
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   PAN. 
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   Risponderò. Quel foglio lasciami un po' vedere. 
  Larich... Tanai... ghitton... son tutte cose
  belle! 
  Jacobbe n'è l'autore. L'ha detto Emanuelle. 
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   M.SA. 
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   Emanuel sapea ch'erano di Lorino. 
  Io finsi per ischerzo, ma quegli è un malandrino. 
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   EMA. 
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   (Si va toccando la barba senza parlare.) 
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   MIL. 
   | 
  
   Torbida gente indegna... Ma il perfido Lorino 
  Dove sarà? 
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   SAI. 
   | 
  
   Colui si ha da punir. 
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   MIL. 
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   Gioacchino. (chiama.) 
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   GIO. 
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   Signore. 
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   MIL. 
   | 
  
   Hai tu veduto monsieur Lorino? 
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   GIO. 
   | 
  
   Ei parte; 
  E prima di partire lasciate ha queste carte. 
  Tutti son fogli eguali, pregommi dispensarli, 
  E venderli per poco, piuttosto che donarli. 
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   M.SA. 
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   Sentiam. 
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   SAI. 
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   Curiosità. 
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   MIL. 
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   Partì dunque il Francese? (a
  Gioacchino.) 
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   GIO. 
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   L'intesi contrattare del nolo e delle spese. (parte.) 
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   MIL. 
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   (Legge.) Parto, perché non ha la poesia buon
  lume, 
  Dove la serietà trionfa nel costume. 
  Andrò dove si ammette la satira più fina, 
  Andrò... Va pur là dove il diavol ti destina; 
  Odiansi in Inghilterra i pessimi scrittori. 
  A voi ora mi volgo ridicoli impostori. (a Emanuel Bluk
  e maestro Panich.) 
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   EMA. 
   | 
  
   (Col suo mantello si copre fino agli occhi.) 
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   E tu, che di tua bocca meco mentire ardisti, (a
  maestro Panich.) 
  Anima scellerata, pessimo fra i più tristi... 
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   PAN. 
   | 
  
   (Anch'egli, osservando Emanuelle, si cuopre col
  mantello.) 
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   | 
  
   Copritevi la faccia col manto o colla mano, 
  Siete già conosciuti, ed il coprirvi è vano. 
  Io stesso coi ritratti vo' far di voi palese 
  L'effigie ed il costume per l'anglico paese; 
  Ed insegnare altrui, col vostro indegno esempio, 
  Sotto le spoglie umili come si asconda un empio. 
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   M.BR. 
   | 
  
   Perfidi, scellerati. 
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   JAC. 
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   Alme mendaci e nere. 
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   SAI. 
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   Che bravo calzolaro! 
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   M.SA. 
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   Che perfido argentiere! 
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   EMA. 
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   (Fa cenno a maestro Panich di andar via.) 
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   PAN. 
   | 
  
   (Si scioglie il ferraiuolo per parlare.) 
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   EMA. 
   | 
  
   (Gli fa cenno di stare zitto, e parte.) 
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   PAN. 
   | 
  
   (Torna a inferraiolarsi, e parte.) 
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