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FLO. |
Eccola che s'accosta. Ora vi vuol franchezza e faccia tosta. |
LIND. |
Ah! che miro. Sei tu? |
FLO. |
Che cos'è questo tu? |
LIND. |
Morto non sei? |
FLO. |
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LIND. |
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FLO. |
E che pretendi |
LIND. |
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FLO. |
Che questa faccia mia Di cameriere sia? Perché clemente io sono, Vanne, vil femminuccia, io ti perdono. |
LIND. |
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FLO. |
Pellegrina gentil, del vostro inganno. Voi non avete torto: Floro mi somigliava, e Floro è morto. |
LIND. |
No, no, non me la ficchi. So che somigli al principe Ferrante, Ma un certo non so che. |
FLO. |
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LIND. |
Signor principe caro, ecco la carta Sottoscritta da lei d'esser mio sposo. Se non mi vorrà far giusta ragione, Con il suo principato andrà prigione. |
FLO. |
Così parli con me? |
LIND. |
Così parlo con te; |