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ROSM. |
Pur troppo, è vero, il genitor impone Che al principe Ferrante io dia la mano. Che per Dorinda tua langue d'amore, |
ROB. |
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ROSM. |
No, non mi perdi: Sarò tua finch'io viva. Se il destino ti priva |
ROB. |
Cara m'è la tua fede; alle mie pene Ormai di possederti, Ahi, a un tale pensier sudo ed agghiaccio |
ROSM. |
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ROB. |
L'avrei, se tu rapito, Cara, non me l'avessi. |
ROSM. |
È questo il tempo |
ROB. |
Come? |
ROSM. |
Il rivale, |
ROB. |
Con qual ragion? |
ROSM. |
Con quella ch'or ti diede |
ROB. |
T'obbedirò. Mia principessa, addio. |
ROSM. |
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ROB. |
A pugnar. |
ROSM. |
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ROB. |
Non paventar: proteggeran le stelle La causa del mio cor. Per altra via Conseguirti non posso. E tu, Rosmira, Mi suggeristi il mezzo D'acquistarti o morir. Del tuo consiglio Con timor importuno. Avrò in difesa, Dell'ardito rival contro il valore, Il tuo cor, la tua fede, il nostro amore.
* Senza procelle ancora Di naufragar fra l'onde, |