Carlo Goldoni
La gelosia di Lindoro

ATTO PRIMO

Scena Quarta. Lindoro e detti

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Scena Quarta. Lindoro e detti

 

LIN. (da sé) (Eccoli qui in conferenza ancora. Cospetto, hanno de' gran segreti.) (resta in disparte)

FAB. Non ci vuol meno della vostra condotta, della vostra politica, per condurre questa faccenda.

ZEL. Spero che all'ultimo il signor Don Flaminio sarà contento di me.

LIN. (Sarà contento di lei?)

FAB. Ma sopra tutto che Don Roberto non sappia niente.

ZEL. Non saprà niente.

FAB. E che non sappia niente Lindoro.

ZEL. Vi ho data la parola d'onore, non lo saprà.

LIN. (Oh cieli! sono in un mare di confusioni.) (si ritira)

ZEL. Orsù, andate, prima che arrivi qualcheduno.

FAB. Vado, e mi raccomando alla vostra prudenza... Ma io aveva promesso a Lindoro di far per lui questo conto. Presto, presto, mi spiccerò. (va a sedere al tavolino)

LIN. (La conferenza è finita, o per amore o per forza, Zelinda me ne dirà il risultato.) (s'avanza)

FAB. (da sé, scrivendo e mostrando di non vederlo) (Eccolo qui, abbiamo finito a tempo.)

ZEL. (da sé, mostrando di non vederlo (Manco male che non è venuto a sorprenderci nel calor del discorso.)

LIN. (da sé) (Avrei bisogno anch'io di politica in quest'incontro, ma non ne sono troppo capace.) (a Fabrizio seriamente) Ebbene, avete finito il conto?

FAB. Ci sono dietro. (scrivendo e conteggiando presto)

ZEL. (a Lindoro lavorando) Cosa voleva il signor Don Roberto?

LIN. (a Zelinda con serietà) Aveva una lettera da mostrarmi. (a Fabrizio un poco forte) Come, un uomo d'affari come voi, in tanto tempo che siete qui, non avete ancora finito un conto di nulla?

FAB. L'ho fatto; ma non va bene.

LIN. (con dispetto) Ho capito, lasciate, lasciate, lo farò io.

FAB. Or ora ve lo do terminato.

LIN. (bruscamente) Vi dico che lo voglio far io.

FAB. (s'alza) Ebbene, fatelo, se volete. Io non credo di meritarmi per questo...

LIN. (pacificamente) Scusatemi; ma in materia di conti, ci ho anch'io la mia pretensione. (da sé) (Mi sforzo a dissimulare; ma non ci riesco.)

FAB. So che siete abile in tutto. Io lo faceva solamente per sollevarvi...

LIN. (siede ed osserva) Sì, vi sono obbligato. (da sé) (Indegno non l'ha nemmen principiato.)

FAB.sospettoso all'. Manco male che non sa niente.) (parte)

 


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