Carlo Goldoni
La gelosia di Lindoro

ATTO TERZO

Scena Ottava. Tognina sola

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Scena Ottava. Tognina sola

 

Camera in casa di Barbara, colla spinetta.

 

(Accomoda la spinetta, le carte di musica e le sedie) In verità, sono ormai annojata di dover far io sola tutte le faccende di casa. La padrona mi va sempre dicendo che prenderà un servitore, e in quindici giorni che sono qui, non l'ha ancora preso. Ho paura che le cose sue non vadano troppo bene. Dice ch'è nata bene, che fa il mestiere per necessità; ma la necessità combatte colla miseria. Sarebbe meglio per lei che si maritasse. Se questo signor Don Flaminio dicesse davvero, sarebbe una fortuna per lei. Ma è venuto a posta dalla campagna, è venuto segretamente. Sono nel giardino che parlano seriosamente; tutto questo mi par buon segno, e mi buona speranza. Avrei piacer che si maritasse. È una buona giovane, una buona padrona. In quel caso, avrebbe in casa dell'altra gente, ed io la servirei col maggior piacere del mondo.

 

 


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