Carlo Goldoni
La gelosia di Lindoro

ATTO TERZO

Scena Diciottesima. Don Roberto e Donna Eleonora

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Scena Diciottesima. Don Roberto e Donna Eleonora

 

Camera in casa di Don Roberto.

 

ELE. Signor marito, dov'è la vostra dilettissima cameriera?

ROB. Che parlare ridicolo! Ella non è più mia che vostra.

ELE. Anzi non è mia niente affatto, poiché io non me ne posso servire.

ROB. Io credo che quando le comandate, non ricusi di far il suo debito.

ELE. Ecco qui; ora aveva bisogno di lei, e non c'è, e non si trova. Sarebbe per avventura nel vostro appartamento?

ROB. Voi siete una mala lingua. Avete sempre perseguitato quella ragazza, ed io dico e sostengo ch'ella non lo merita...

ELE. (ironicamente) E ch'è savia, e dabbene...

ROB. Sì, savia, dabbene, virtuosa e morigerata.

 


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