Carlo Goldoni
Il geloso avaro

ATTO PRIMO

SCENA TERZA

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SCENA TERZA

 

Don Onofrio e detti.

 

ONOF. Donna Aspasia, non venite questa mattina a bevere la cioccolata?

ASP. Non l'ho bevuta? Non vi ricordate che l'abbiamo bevuta insieme?

ONOF. Oh veh! non me ne ricordavo. Io l'ho bevuta anche adesso: dunque l'ho bevuta due volte.

LUI. Non c'è male, signor cognato, la cioccolata fa bene allo stomaco.

ONOF. Il medico me l'ha ordinata.

ASP. Anzi il medico ve l'ha proibita.

ONOF. Quando?

ASP. Non ve ne ricordate? Saranno due settimane.

ONOF. Io non me ne ricordo.

LUI. Eh, non abbadate al medico. Se vi piacere, bevetela.

ONOF. Mio cognato mi piace. È un uomo fatto come me. Quando sto male, faccio a modo del medico; quando sto bene, faccio a modo mio.

ASP. Dite, don Onofrio, vi hanno portato quei mille scudi del grano, che avete venduto ieri?

ONOF. Non me ne ricordo.

ASP. Se li averanno portati, ci saranno.

ONOF. Sicuramente. Ma non mi ricordo se li abbiano portati. Aspettate... è venuto ier di sera... No, non è venuto il sensale. Era... chi diavolo era quello che è venuto ier di sera?

ASP. Io ho veduto il signor Pantalone.

ONOF. Ah sì, il signor Pantalone. Mi pare che egli mi abbia portati li mille scudi.

LUI. (Il fortunato posseditore di donna Eufemia). (da sé) È vostro amico il signor Pantalone?

ONOF. Oh sì, è mio amico. Il mio grano quasi tutto lo vendo a lui. Mi paga subito, ed io glielo do a buon prezzo.

ASP. Signor consorte carissimo, vorrei pregarvi d'una finezza.

ONOF. Comandate, cara consorte: voi sapete che non vi nego mai cosa alcuna. Ella è così, signor cognato, mia moglie non può dire ch'io l'abbia mai scontentata in niente. Saranno... che so io?... tre anni che siamo insieme, e sempre...

ASP. Tre anni? Oh, sono ben sei.

ONOF. Basta; a me par l'altro giorno.

ASP. Vorrei che mi prestaste cento scudi. Me li darete?

ONOF. Ve li darò... ma...

ASP. Che cosa?

ONOF. Non mi ricordo bene se io li abbia.

ASP. Datemi le chiavi dello scrigno, che guarderò io.

ONOF. Oh no, cara, le chiavi non le do mai. Siccome ho poca memoria, le tengo sempre attaccate alla cintola de' calzoni.

ASP. Andate dunque a vedere; e se ci sono, portatemi li cento scudi.

ONOF. Cento scudi! Vado subito; e poi beveremo la cioccolata. (parte)

 

 


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