Carlo Goldoni
Il geloso avaro

ATTO SECONDO

SCENA VENTUNESIMA

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SCENA VENTUNESIMA

 

Donna Aspasia sola.

 

ASP. È una gran bestia. Subito si riscalda. Io gli voglio bene: gli presto denari, gli faccio quasi la mezzana, e per una parola mi maltratta. Non farà niente, lo dico e lo manterrò; per questa strada non farà niente. Se donna Eufemia vuol l'amicizia di don Luigi, troverà ella il modo di coltivarla; ma s'ella non la desidera, ogni cosa è buttata via. Noi altre donne siamo così, per genio siamo capaci pur troppo di qualche debolezza, ma quando non vogliamo, non vaglionomonti d'oro, né catene di ferro; e ci pregiamo qualche volta di chiamare col titolo di costanza una patentissima ostinazione. (parte)



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