Carlo Goldoni
Le femmine puntigliose

ATTO PRIMO

Scena Decima. Il conte Onofrio, la contessa Beatrice, il conte Lelio e Arlecchino

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Scena Decima. Il conte Onofrio, la contessa Beatrice, il conte Lelio e Arlecchino

 

Conte Onofrio - Sediamo; la cioccolata si raffredda. (siede, e prende una chicchera di cioccolata col biscottino)

Arlecchino - Per quella panza non volir cioccolata, ma polenta.

Contessa Beatrice - Moretto, è buona questa cioccolata? (ne prende una chicchera)

Arlecchino - Star bona, perché star color de moretta. (porta la cioccolata a Lelio)

Conte Lelio - Non ne voglio. L'ho presa.

Contessa BeatriceBevetela, che è buona (a Lelio).

Conte Lelio - No, no, mi mette troppo calore.

Arlecchino - Bever, bever, che ti star povera giazzada([1]) (a Lelio).

Conte Lelio - Se non portassi rispetto alla tua padrona, ti bastonerei.

Conte Onofrio - Ehi? (ad Arlecchino; mette giù la chicchera vota, e ne prende un'altra piena, col biscottino)

Arlecchino - Star cavalier de bona fama.

Contessa BeatricePrendi. (mette giù la sua chicchera)

Arlecchino - Voler quest'altra? (a Beatrice)

Contessa Beatrice - Non voglio altro; bevila tu.

Arlecchino - A mi no piasér; piasér maccarugna.

Conte Onofrio - Ehi? (mette giù la chicchera vota, e prende la terza piena, col biscottino, e beve)

Arlecchino - Evviva scrocca!

Conte Lelio - (Quel conte Onofrio, è veramente sordido!). (da sé)

Contessa Beatrice - (Mio marito non si contenta mai). (da sé)

 

 


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