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ATTO PRIMO
Scena Decima. Il conte Onofrio, la contessa Beatrice, il conte Lelio e Arlecchino
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Conte Onofrio - Sediamo; la cioccolata si raffredda. (siede, e prende una chicchera di cioccolata col biscottino)
Arlecchino - Per quella panza non volir cioccolata, ma polenta.
Contessa Beatrice - Moretto, è buona questa cioccolata? (ne prende una chicchera)
Arlecchino - Star bona, perché star color de moretta. (porta la cioccolata a Lelio)
Conte Lelio - Non ne voglio. L'ho presa.
Contessa Beatrice – Bevetela, che è buona (a Lelio).
Conte Lelio - No, no, mi mette troppo calore.
Arlecchino - Bever, bever, che ti star povera giazzada([1]) (a Lelio).
Conte Lelio - Se non portassi rispetto alla tua padrona, ti bastonerei.
Conte Onofrio - Ehi? (ad Arlecchino; mette giù la chicchera vota, e ne prende un'altra piena, col biscottino)
Arlecchino - Star cavalier de bona fama.
Contessa Beatrice – Prendi. (mette giù la sua chicchera)
Arlecchino - Voler quest'altra? (a Beatrice)
Contessa Beatrice - Non voglio altro; bevila tu.
Arlecchino - A mi no piasér; piasér maccarugna.
Conte Onofrio - Ehi? (mette giù la chicchera vota, e prende la terza piena, col biscottino, e beve)
Conte Lelio - (Quel conte Onofrio, è veramente sordido!). (da sé)
Contessa Beatrice - (Mio marito non si contenta mai). (da sé)