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ATTO PRIMO
Scena Tredicesima. La contessa Eleonora, la contessa Clarice ed il conte Ottavio
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Appartamento in casa della Contessa Beatrice.
Contessa Eleonora - Per assoluto voglio andar via.
Conte Ottavio - Ma perché, signora contessa Eleonora, v'impazientite voi tanto?
Contessa Eleonora - La contessa Beatrice non sa il trattare. Ci manda l'ambasciata, perché venghiamo da lei a sedici ore e sono ormai diciassette.
Conte Ottavio - Vi ha pur fatto dire da suo marito, che abbiate la bontà di trattenervi, se ella tardasse alcun poco a venir a casa.
Contessa Clarice - Queste ambasciate si fanno fare alle serve, non alle dame, che sono al par di lei, e qualche cosa più di lei. Si vede bene, che i vizi di suo marito le hanno fatto non solo consumare l'entrate, ma perdere ancora la civiltà.
Conte Ottavio - Anche voi vi riscaldate, contessina Clarice?
Contessa Clarice - Mi riscaldo con ragione; e se non avessi licenziato la mia carrozza, me ne anderei assolutamente.
Contessa Eleonora - Venite nella mia, andiamo. Già io sto poco di qua lontano. Vi contenterete che smonti al mio palazzo, e vi farete servire a casa.
Contessa Clarice - No, no, vi ringrazio. Aspetterò ancora un poco.
Conte Ottavio - Sentite una carrozza; sarà quella della contessa Beatrice.
Contessa Clarice - Sarà la mia, sarà la mia.
Conte Ottavio - Or ora ve lo saprò dire. (parte per assicurarsene, e poi torna)
Contessa Eleonora - Per che causa mai ci ha fatto venir qui stamattina?
Contessa Clarice - Non lo so nemmen io. Ma suo marito, che è stato a invitarmi, mi ha fatto una gran premura.
Contessa Eleonora - È stato il conte Onofrio a invitarvi?
Contessa Clarice - Egli in persona.
Contessa Eleonora - Ed a me ha mandato il braciere; non so perché abbia a usar questa differenza.
Contessa Clarice - Ha voluto far a me questa finezza.
Contessa Eleonora - Dunque voi restate, ed io partirò. (in atto di andarsene)
Conte Ottavio - Per dove, signora contessa? (incontrandola)
Contessa Eleonora - Dove mi pare e piace.
Conte Ottavio - Così risoluta?
Contessa Eleonora - Risolutissima; e voi che mi avete accompagnata qui, riaccompagnatemi sino a casa.
Contessa Clarice – Brava! ed io resterò sola come una pazza.
Conte Ottavio - Io non posso dividermi in due.
Contessa Clarice - E bene, di chi era la carrozza? (ad Ottavio)
Conte Ottavio - Non era né la vostra, né quella della contessa Beatrice.
Contessa Clarice - Dunque di chi?
Conte Ottavio - Era della contessa Flaminia.
Contessa Eleonora - E per qual ragione non è smontata?
Contessa Clarice - Sarà stata invitata come noi; non ha trovato la dama in casa, e se ne sarà andata.
Contessa Eleonora - Ha fatto benissimo, andiamo anche noi.
Conte Ottavio - Eppure non è partita per questo.
Contessa Clarice - Dunque perché?
Conte Ottavio - Mentre voleva smontare, ha veduto venire la carrozza della marchesa Ortensia, e per non essere obbligata a salutarla, ha ordinato al suo cocchiere tirar di lungo.
Contessa Eleonora - Se s'incontravano, a chi toccava di loro a salutare l'altra?
Contessa Clarice - Toccava alla marchesa, perché la Contessa era ferma, ed ella andava.
Contessa Eleonora - Ma la marchesa Ortensia è qualche cosa di più della Contessa Flaminia. Siamo cugine di sangue.
Contessa Clarice - Circa al sangue, la contessa Flaminia non è punto inferiore; è imparentata anche colla mia casa.
Conte Ottavio - Sentite un'altra carrozza.
Contessa Clarice - Sarà la mia, sarà la mia.
Conte Ottavio - Ne domanderò ai servitori. (parte)
Contessa Eleonora - Se viene la contessa Flaminia vado via subito.
Contessa Clarice - Non siete amiche?
Contessa Eleonora - Non sapete che cosa mi ha fatto?
Contessa Clarice - Non lo so da donna d'onore.
Contessa Eleonora - L'altro giorno, che eravamo alle nozze della baronessa Lucrezia, mi passò dinanzi due volte senza nemmen salutarmi.
Contessa Clarice - Ma per che causa?
Contessa Eleonora - Ve lo dirò io perché. Ha collera con me, perché nell'ultimo festino che abbiamofatto al casino, io ho ballato dodici minuetti, ed ella solamente otto.
Contessa Clarice - Oh, in quanto a quella pazza,si disgusta con tutte. Una volta è stata un mese senza guardarmi in viso, perché nel giorno, che ella si è messo un abito nuovo, io ne ho rinnovato uno più bello del suo. Ecco la contessa Beatrice.
Contessa Eleonora - Eccola, eccola la contessa senza creanza.
Contessa Clarice - Non ne ha mai avuta, e non ne avrà mai.