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Donna Rosaura - Questo disordine mi dispiace infinitamente. La contessa Eleonora veniva a domandarmi scusa, e il diavolo ha fatto che se n'è andata.
(Il Conte Onofrio col tovagliuolo sulle spalle,
Conte Onofrio - Animo, signora donna Rosaura, che la zuppa è in tavola.
Donna Rosaura - Dispensatemi, che oggi non desino.
Conte Onofrio - No? Pazienza, mangeremo noi. (parte)
Donna Rosaura - Ho altro in capo che mangiare. Mi sta sul cuore questo inconveniente colla signora contessa Eleonora, spero per altro che si appagherà delle mie giustificazioni, e che ritornerà a visitarmi.
Don Florindo - Perché non volete venir a pranzo? (a Rosaura)
Donna Rosaura - Perché non ho volontà di mangiare.
Don Florindo - Venite almeno per compagnia.
Donna Rosaura - Lasciatemi in pace; non mi disturbate da vantaggio.
Don Florindo - Vi è successo qualche inconveniente?
Donna Rosaura - Mi è succeduto quello che suol succedere, quando si tiene servitù in casa, che non sa il suo mestiere. Una dama è venuta per visitarmi, Brighella ha tardato a recar la risposta al bracciere, e la dama si è chiamata offesa ed è ritornata indietro.
Don Florindo - Toccava a voi a mandar subito la risposta.
Donna Rosaura - Ho spedito Brighella di volo dietro la carrozza per far le mie scuse colla contessa.
Don Florindo - Eccolo, che ritorna.