Carlo Goldoni
Le femmine puntigliose

ATTO SECONDO

Scena Undicesima. Brighella e detti; poi il conte Onofrio, che torna come sopra

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Scena Undicesima. Brighella e detti; poi il conte Onofrio, che torna come sopra

 

Brighella - Ohimè, non posso più. (affannato)

Donna Rosaura - Presto, che ha detto la contessa Eleonora? Vuole tornare a vedermi?

Brighella - La me lassa chiappar fià. Ho corso come un daino, no posso più.

Donna Rosaura - Sbrigati, asinaccio.

Don Florindo - Via, abbiate un poco di carità. (a Rosaura)

Brighella - Son arrivado alla carrozza, e l'ho fatta fermar. Me son presentà alla dama, ho principià a parlar; l'ha interrotto le mie parole, e la m'ha dito che no la se degna de parlar con un staffier; mi voleva seguitar a dir, e ella m'ha fatto dar dal cocchier una scuriada in tel muso, e l'è tirada de longo.

Donna Rosaura - Va' via di qua. (a Brighella con collera)

Brighella - Subito la servo. (Questo l'è quel, che se guadagna a servir de sta sorte de matti). (parte)

Donna Rosaura - Un affronto al mio staffiere?

Don Florindo - Vostro danno. Impacciatevi con gente par vostra.

Donna Rosaura - E voi ve la passate così placidamente?

Don Florindo - E che volete ch'io faccia? La dama ha ragione. Quando le volevate far una scusa non conveniva mandare uno staffiere.

Donna Rosaura - E chi avevo da mandare, se voi avete licenziato il cameriere?

Don Florindo - L'ho licenziato stamattina, quando aveva risoluto di andarmene.

Conte Onofrio - Florindo, venite, o non venite?

Don Florindo - Caro signor conte, compatitemi, ho sempre di questi maladetti imbarazzi.

Conte Onofrio - Se non vuol venir ella, almeno venite voi.

Don Florindo - Volete usare questa mala creanza al signor conte? Non volete venire a tavola? (a Rosaura)

Donna Rosaura - Il signor conte mi dispenserà.

Conte Onofrio - Sì, vi dispenso. Anche voi Florindo, se volete restare, restate; basta ch'io lo sappia, del resto mangerò anche solo, quando si tratta di compiacervi.

Donna Rosaura - Signor conte, favorite di mandarmi il moro.

Conte Onofrio - Subito ve lo mando. (Oh che cappone! Ha tanto di lardo) (parte).

Don Florindo - Che cosa volete fare del moro?

Donna Rosaura - Voglio mandarlo a far le mie scuse colla contessa Eleonora.

Don Florindo - Il moro? fareste peggio.

Donna Rosaura - Il moro non è staffiere.

Don Florindo - È un servitore, è uno schiavo e un buffone.

Rosaura - Dunque andateci voi.

Don Florindo - Io non vi anderei, se mi deste mille zecchini.

Donna Rosaura - Dunque vi anderò io.

Don Florindo - A buon viaggio.

Donna Rosaura - E se poi non mi ricevesse?

Brighella - Lustrissima, el conte Lelio.

Donna Rosaura - Venga, venga, che viene a tempo.

Brighella - (Qua no se patisse de indigestion. Sempre in moto). (parte)

Donna Rosaura - Il conte Lelio mi darà norma, come devo contenermi; andate a tener compagnia al conte Onofrio.

Don Florindo - Quando mai finiremo d'impazzire? (parte)

 

 


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