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Donna Rosaura - Conte Lelio, avete saputo la scena che ha fatto la contessa Eleonora?
Conte Lelio - So tutto, e tutto è accomodato.
Donna Rosaura - Dite davvero? Mi consolate.
Conte Lelio - Siccome la contessa Eleonora si era ridotta a farvi una visita per le mie insinuazioni, così è venuta a cercare di me al casino, e mi ha detto, che l'avete fatta aspettare tre quarti d'ora.
Donna Rosaura - Non è vero; nemmeno dieci minuti.
Conte Lelio - Basta, l'ho acquietata, l'ho persuasa a venire stasera dalla contessa Beatrice, dove la vedrete, e potrete anche voi far le vostre scuse.
Donna Rosaura - Caro conte, quanto mai vi sono obbligata!
Conte Lelio - Che non farei per meritarmi l'onore della vostra grazia?
Donna Rosaura - La mia grazia val troppo poco in paragone del vostro merito.
Conte Lelio - Con quanto garbo voi proferite quelle dolci parole!
Donna Rosaura - Volete sedere, contino?
Donna Rosaura - Credete voi, contino mio, che avrò questo piacere di stare tutta una sera in una conversazione di dame?
Conte Lelio - Io ne son quasi certo, questa sera alla festa di ballo vi saranno parecchie dame.
Donna Rosaura - Ma che cosa dicono di me?
Conte Lelio - Vi lodano infinitamente.
Donna Rosaura - Mi lodano? Che dicono del mio discorso?
Conte Lelio - Piace a tutte universalmente.
Donna Rosaura - Il mio modo di vestire incontra?
Donna Rosaura - Spero che, se mi vedranno ballare, faranno miglior concetto di me.
Conte Lelio - Eh, signora mia, il vostro discorso è elegante, il vostro portamento è grazioso; ma il vostro volto è adorabile.
Donna Rosaura - Siete pur grazioso. Andiamo, contino, andiamo a tavola, venite a mangiar la zuppa con me.
Conte Lelio - Mi sono preziose le grazie vostre. (partono)