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Don Florindo - O Brighella non è ancora qui capitato, o l'ordine è già corso. Parmi veder un uomo disteso in terra.
Arlecchino - Star morto, star morto. (con voce fioca)
Don Florindo - Fosse mai uno dei servitori, che ho fatto bastonare? Me ne dispiacerebbe infinitamente.
Arlecchino - Star morto, star morto. (come sopra)
Don Florindo - Galantuomo, chi siete voi?
Arlecchino - Morto, morto.
Arlecchino - No star moro, star morto.
Don Florindo - Oh povero sventurato! Dimmi, sei stato forse bastonato?
Arlecchino - Ahi, patron; povero moretto! Tanto tanto bastonar. (s'alza un poco)
Don Florindo - Chi ti ha dato?
Arlecchino - Mi no saver. Ahi! brazzi tanto doler.
Don Florindo - Dove andavi? Da dove venivi?
Arlecchino - Esser vegnù de palazzo, e andar da padrona per risposta portar. Ahi, quanto doler!
Don Florindo - Ora capisco. È uscito dal palazzo della Contessa, gli uomini trovati da Brighella l'avranno creduto un servo dei cavalieri, e lo hanno bastonato. Ecco il solito effetto della vendetta; cade sempre in danno del vendicatore. Levati, povero moro, levati.
Arlecchino - No poder.
Don Florindo - Vieni qui, che t'aiuterò.
Arlecchino - Caro patron. Poveretto moretto, tanto bastonar. (s'alza)
Don Florindo - Andiamo, ti farò medicare.
Arlecchino - Maladetto chi ha fatto mi bastonar, possa diavolo portar chi fatto mi bastonar. Chi mi fatto bastonar, possa per boia impiccar. (parte)
Don Florindo - Tutte queste imprecazioni vengono a me. Tutti gli innocenti oppressi gridano vendetta contro i loro oppressori. (parte)