Carlo Goldoni
Filosofia e amore

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA   Camera in casa di Xanto.   Xanto ed Esopo

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ATTO SECONDO

 

SCENA PRIMA

 

Camera in casa di Xanto.

 

Xanto ed Esopo

 

XAN.

Esopo mio, son disperato affé;

Più rimedio non c'è;

Menalippe m'inquieta, e il rio demonio

Mi vorria trappolar col matrimonio.

Viver procuro in pace,

A lei la guerra piace;

Il suo costume insano

Frenar procuro, e m'affatico invano.

ESO.

Un carbonaio un giorno

Invitò in propria casa un nettapanni;

Ma questi disse a quello:

«Io verrò sporco, e tu non verrai bello».

Vuò dir che facilmente

Dal cattivo guastare il buon s'ha visto,

Anzi che il buon faccia migliore un tristo.

XAN.

Dunque, che far degg'io?

ESO.

Lasciate, padron mio,

Lasciate fare a me che vi prometto

Far che resti umiliata a suo dispetto.

XAN.

Grande è l'impegno, amico.

ESO.

E pur quel che vi dico

Da me si manterrà;

Ma voglio in premio la mia libertà.

XAN.

Veggasi pria l'effetto,

Poi dartela prometto.

Se tu cambi una donna, affé, sei bravo;

Ma per questa ragion resterai schiavo. (parte)

 

 

 


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