Carlo Goldoni
Filosofia e amore

ATTO SECONDO

SCENA QUARTA Menalippe, poi Merlina

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA QUARTA

Menalippe, poi Merlina

 

MEN.

Quant'è astuto costui!

Ma sono al par di lui pronta ed accorta,

E so fare ancor io la gatta morta.

MERL.

Oh poverina me! (vedendo Menalippe, si ferma)

MEN.

Merlina, che cos'è?

Di che avete timor?

MERL.

Niente, signora...

Che mi gridaste mi ricordo ancora.

MEN.

Venite qui.

MERL.

Obbedisco.

MEN.

Le bugie

Non le voglio soffrir. Quando vi parlo

D'una cosa ch'io so,

Non si dice di no.

Non vuò sentirmi a contraddir così.

MERL.

(Oh, in avvenir sempre dirò di sì).

MEN.

Ditemi, siete amante?

MERL.

Sì, signora.

MEN.

Di chi?

MERL.

Signora sì.

MEN.

Sciocca! Amate Leonzio?

MERL.

Io non lo so.

MEN.

L'amate sì o no?

MERL.

Dirò così...

MEN.

Dite la verità. (con sdegno)

MERL.

Signora sì. (tremando)

MEN.

Egli vi corrisponde?

MERL.

Sì, signora.

MEN.

Lo vorreste sposar?

MERL.

Signora sì.

MEN.

Quando?

MERL.

Signora sì.

MEN.

Sciocca!

MERL.

Signora sì.

MEN.

Eh, vi conosco:

Voi fingete la stolta

Per schernir chi v'ascolta.

E che? pensate,

Parlandomi così,

Che sia pazza ancor io?

MERL.

Signora sì.

MEN.

Temeraria, insolente!

Dirmi in faccia di sì?

MERL.

Per carità...

MEN.

(Compatisco la sua semplicità). (da sé)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License