Carlo Goldoni
Filosofia e amore

ATTO TERZO

SCENA SECONDA   Esopo e detti.

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SCENA SECONDA

 

Esopo e detti.

 

ESO.

Ragazzi, allegramente:

Il padrone acconsente,

Forse per far dispetto a Menalippe,

Se davvero vi amate,

Che alla presenza mia vi maritiate.

LEON.

Posso crederti?

ESO.

Io dico

La pura verità:

Fatelo, ed il padron l'approverà.

CLOR.

Il dubitarne è vano:

Porgetemi la mano.

ESO.

Io sono il testimonio.

LEON.

Ecco la destra. ( la mano a Cloridea)

ESO.

È fatto il matrimonio.

LEON.

Giunto è il fortunato.

CLOR.

Oh giorno d'allegrezza!

LEON.

Oh beato!

 

Idolo mio diletto,

Stringer ti posso al seno.

Più non mi cruccio e peno,

Sento brillarmi il cor.

CLOR.

Caro mio dolce affetto,

Stringerti al sen mi lice:

Tu renderai felice

Il mio costante amor.

LEON.

Vieni, mio ben.

CLOR.

Son teco.

LEON.

Amami.

CLOR.

Il cor t'adora.

a due

Non ho provato ancora

Tante dolcezze e tante.

Stelle! che lieto istante!

Che fortunato ardor! (partono)

 

 

 


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