Carlo Goldoni
Le inquietudini di Zelinda

ATTO SECONDO

SCENA NONA   Donna Eleonora e don Filiberto

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SCENA NONA

 

Donna Eleonora e don Filiberto

 

ELEON. Voi m'empite la testa di tante difficoltà, che son forzata a prestar orecchie a un qualche accomodamento.

FIL. Signora, io non parlo che per vostro bene. Mi sono informato, ho consigliato l'affare con persone d'abilità in questo genere, e tutti mi dicono che la vostra causa è pericolosa. Poiché, se il testamento sussiste, voi dovete stare alla legge del testatore, e se il testamento è nullo, non avete alcun titolo per pretendere, o per domandare.

ELEON. E l'articolo della donazione?

FIL. È una pretensione senz'alcun fondamento.

ELEON. Voi siete il corvo dalle male nuove.

FIL. Io sono un uomo sincero, un vostro vero e buon servitore.

ELEON. E per avere qualche cosa, dovrò stare senza mai rimaritarmi?

FIL. Non so che dire. Questa è l'intenzione del testatore.

 

 

 


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