Carlo Goldoni
Le inquietudini di Zelinda

ATTO TERZO

SCENA ULTIMA   Donna Eleonora, don Flaminio, don Filiberto, l'Avvocato, il Notaro, Fabrizio e detti.

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA ULTIMA

 

Donna Eleonora, don Flaminio, don Filiberto,

l'Avvocato, il Notaro, Fabrizio e detti.

 

FLAM. Che cos'è questo strepito, quest'allegria?

ZEL. Oh signore, son fuor di me dalla contentezza. Mio marito mi ama, ne son sicura.

FLAM. Mi consolo con voi, come avete fatto ad assicurarvene?

ZEL. È geloso, è geloso, e mi vuol bene perch'è geloso, ed è geloso perché mi vuol bene.

LIND. Io son geloso di lei, e Zelinda è gelosa di me.

ZEL. Siamo contenti.

LIND. Siamo fortunati.

ZEL. Siamo felici.

AVV. Godetevi la vostra felicità, e v'assicuro, che per questa ragione non v'invidio.

ZEL. Non sapete niente, non sapete cosa sia amore. Se lo sapeste, non parlereste così.

AVV. Orsù, sottoscrivete l'aggiustamento. (a Zelinda)

ZEL. Tutto quel che volete.

AVV. E voi? Lindoro

LIND. Contentissimo.

AVV. La signora donna Eleonora?

ELEON. In questo punto, se lo volete.

FLAM. Il notaro è di . Andiamo a sottoscrivere unitamente. Fabrizio, portate la buona nuova alla signora Barbara, ed al di lei genitore.

FABR. Subito; sarà contenta, e sarà contenta Tognina.

LIND. Fabrizio, v'avviso per tempo, insieme non ci staremo più.

FABR. Perché?

LIND. Perché mia moglie è gelosa. (con allegria)

ZEL. E mio marito è geloso. (con allegria)

FABR. Buon pro' vi faccia. Senza invidia; buon pro' vi faccia. (parte)

AVV. Andiamo a sottoscrivere, e fate nota nel taccuino, che di tutto il bene, che di tutta la consolazione che provate, avete l'obbligo alla maledettissima gelosia.

ZEL. Signore, non v'è difetto che non possa avere la sua origine dalla virtù; e non v'è virtù che non possa degenerare in vizio. Avete veduti gli amori di Zelinda e Lindoro, da questi son nate le gelosie di Lindoro, e dalla correzione di Lindoro sono provenute le inquietudini di Zelinda. Amori felici, gelosie gradite, inquietudini fortunate. Signori miei gentilissimi, noi v'abbiamo rappresentato un poema in tre parti diviso. Permettetemi ch'ora vi presenti e vi sveli l'allegoria. Gli amori di Zelinda e Lindoro rappresentano il rispettoso amor nostro verso di voi e il generoso amor vostro verso di noi. La gelosia di Lindoro spiega la gelosia con cui riguardiamo la vostra benigna predilezione. E le inquietudini di Zelinda sono le inquietudini nostre e dell'autore delle tre commedie, temendo di non meritare il vostro umilissimo compatimento. Consolateci dunque con qualche segno d'aggradimento e ripeteremo ad alta voce, ed a pieno coro: Amori felici! Gelosie gradite! Inquietudini fortunate!

 

Fine della Commedia.




Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License