Carlo Goldoni
L'ippocondriaco

PARTE PRIMA

SCENA TERZA   Ranocchio solo.

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SCENA TERZA

 

Ranocchio solo.

 

 

Nelle miserie mie qualche conforto

Recami avere una consorte amante.

Poveraccia, talvolta

Mi fa pietà; con le sue mani istesse

Mi presenta i cristieri,

E ogni giorno pulisce i miei cauteri.

Oh quando finiran questi miei mali!

Quello che più mi spiace,

È che il medico mio di me si ride.

Dice ch'io non ho febbre, e pur mi sento

Sempre il polso alterato.

Dice che ho buona ciera, ed io mi vedo

Tutti i nello specchio

Che vengo secco, smunto, giallo e vecchio.

Oimè! Cos'è mai questo?

Mi batte il cor, mi palpita il polmone:

La sistole, la diastole,

Il diafragma, il pancreate e gl'intestini

Si rivoltan sossopra.

Presto, presto, acqua fresca: Melinda, dove siete?

Oimè, mi manca il fiato;

Più rimedio non v'è, già son andato.

 

Le gambe mi tremano,

Le luci s'abbagliano,

Mi manca il respiro,

Non sento, non miro.

Casco, casco:

Saldo, saldo:

Che freddo, che caldo!

Vo tutto in sudor.

 

 

 


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