Carlo Goldoni
L'isola disabitata

ATTO PRIMO

SCENA SECONDA   Boschetto delizioso.   Panico, Carolina e Giacinta

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SCENA SECONDA

 

Boschetto delizioso.

 

Panico, Carolina e Giacinta

 

PAN.

Ragazzotte, su via, venite meco.

Vuò che troviamo un loco

Per divertirci un poco.

S'ha da far colazione in compagnia.

Tra di noi s'ha da stare in allegria.

GIAC.

Senza di Garamone

Non vuò far colazione.

CAR.

Ed io per farla

Tutte le cose ho pronte,

Ma non si ha da mangiar senza Valmonte.

PAN.

L'una Valmonte aspetta,

L'altra vuol Garamone,

E il povero Panico è un bel minchione.

CAR.

Anzi il nostro Panico,

Amabile, giocondo,

È il più vago e gentil che sia nel mondo.

Non è vero, Giacinta? (burlandosi di lui)

GIAC.

Anch'io lo dico:

Il più bello di tutti egli è Panico. (burlandosi di lui)

PAN.

Son bello, son grazioso;

Ma con tutte però le mie bellezze,

Non mi volete mai far due carezze.

GIAC.

Sentite, Carolina?

Il povero Panico

Vorria vedersi accarezzar da noi.

CAR.

Certo, ha ragione; principiate voi.

GIAC.

So anch'io la convenienza:

A voi deggio lasciar la preminenza.

CAR.

Ho per voi tanta stima,

Che lasciare vi voglio esser la prima.

GIAC.

No certo.

CAR.

No sicuro.

GIAC.

Oh, non lo farò mai.

CAR.

Tocca a lei. (spingendolo verso Giacinta)

GIAC.

Tocca a lei. (spingendolo verso Carolina)

CAR.

Non voglio guai. (respingendolo)

PAN.

Troppe grazie, signore;

Alla di lor bontà sono obbligato.

Mi hanno per cortesia mezzo stroppiato.

CAR.

Poverin, mi dispiace.

GIAC.

Pena ancor io ne sento.

PAN.

Due carezzine per medicamento.

CAR.

Son pronta.

GIAC.

Eccomi qua.

CAR.

Come abbiamo da far?

GIAC.

Come si fa?

PAN.

Datemi una manina. (a Giacinta)

GIAC.

Sì, signor, domattina. (ritirandosi)

PAN.

Datemi voi le mani. (a Carolina)

CAR.

Certo, ve le darò dopo domani.

PAN.

Corpo di Satanasso!

Voi volete di me prendervi spasso?

GIAC.

Il mio caro Panico,

Siete grazioso e bello;

Ma a dir la verità, non siete quello.

CAR.

Siete bello e grazioso,

Il mio caro Panico;

Ma a dir il ver, non mi piacete un fico.

PAN.

Donne senza giudizio,

Non conoscete il buono, a quel ch'io veggio;

Vi volete attaccare al vostro peggio.

 

Vi protesto che non c'è

Un altr'uomo come me.

Qualchedun vi sposerà,

Che dirà: «Passa qua,

Va di »;

Che il bastone adoprerà.

Io son bonino,

Son tenerino,

Non so gridare,

So ben trattare

Colle ragazze.

Povere pazze!

Non mi volete?

Voi non direte - sempre così.

Vi pentirete, - signore sì. (parte)

 

 

 


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