Carlo Goldoni
L'isola disabitata

ATTO PRIMO

SCENA TERZA   Carolina e Giacinta

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA TERZA

 

Carolina e Giacinta

 

GIAC.

Anch'egli ha i grilli suoi.

Si vorrebbe il meschin metter con noi.

CAR.

Per dir la verità,

Che si metta con voi gran mal non è.

Stupisco che si metta anche con me.

GIAC.

Con sua buona licenza,

Evvi da lei a me gran differenza?

CAR.

Mi par di sì.

GIAC.

Davvero?

Quali sono, signora, i pregi suoi?

CAR.

Io son più ricca e più civil di voi.

GIAC.

Ed io i natali miei

E il mio stato con voi non cambierei.

CAR.

Di un marinar la figlia

Non potrà mai paragonar lo stato

Con la sorella di un signor soldato.

GIAC.

L'arte del marinaro è signorile.

CAR.

Il mestier del soldato è più civile.

GIAC.

Eppur, con tutto questo,

Povera signorina,

Destinata voi siete alla cucina.

CAR.

Un mestiere non è da vostra pari,

Il lavar le camicie ai marinari.

GIAC.

Di far questa fatica avrò finito,

Quando avrò Garamon per mio marito.

CAR.

Quanto prima ancor io cangerò sorte,

Ché Valmonte sarà di me consorte.

GIAC.

Non lo credo.

CAR.

Il vedrete.

GIAC.

Alle sue nozze

Aspirare sapranno altre ragazze.

CAR.

Non perdo il tempo a taroccar con pazze. (parte)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License