Carlo Goldoni
L'amante di sé medesimo

ATTO QUINTO

SCENA TERZA

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SCENA TERZA

 

Don Mauro, poi la Marchesa Ippolita.

 

MAU.

Che san della Marchesa?... io non dissi niente.

L'averà detto lei... Oh, eccola che viene.

Da questo... sì signore... vedo che mi vuol bene.

IPP.

(Le mie risoluzioni non so se gli sien note). (da sé)

MAU.

Marchesa, lo sapete? Marito la nipote.

IPP.

Col Conte?

MAU.

signora.

IPP.

(Un po' meno imprudente,

Potea pur esser mio, ancor l'ho nella mente). (da sé)

MAU.

E voi... quando volete... risolvere una volta...

signore... di farlo?

IPP.

Alfin mi son risolta.

MAU.

Ehi! me l'han detto. Brava... (ridente)

IPP.

Siete contento?

MAU.

Sì.

Pativo... sì signore... a vedervi così.

IPP.

Ecco dunque abbracciato il vostro buon consiglio.

MAU.

Non passa neanche un anno... che voi avete un figlio.

Ehi! chi è di ?

 

 

 


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