Carlo Goldoni
L'isola disabitata

ATTO SECONDO

SCENA DECIMA   Garamone e detti

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SCENA DECIMA

 

Garamone e detti.

 

GAR.

Amico. (affannato)

VAL.

Che cos'è?

GAR.

Morta è Gianghira.

VAL.

Come?

GAR.

La poverina,

dentro ritirata,

Caduto il padiglion, morì accoppata.

VAL.

Oh, cosa ho fatto?

Presto... voglio veder...

Ma con costui

Voglio prima sfogar...

Forse Gianghira

Morta ancor non sarà.

Ammazzatelo voi, per carità.

 

Dalla sponda d'Acheronte

Della donna che morì

Odo il labbro a dir così:

«Sia Panico scellerato

Strascinato, tanagliato.

Sia squartato il traditor.

Negli Elisi la bell'alma

La sua calma non avrà,

Se il crudel non perirà.

Quel briccone, quel guidone,

Non si rida, non si sbeffi,

Sia legato ed attaccato

Per il collo, con un crollo;

staccare si dovrà,

Se alla luna gli sberleffi

Sulla forca non farà». (parte)

 

 

 


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