Carlo Goldoni
La madre amorosa

ATTO PRIMO

SCENA SETTIMA

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SCENA SETTIMA

 

Camera di donna Lucrezia

 

Donna Laurina, donna Lucrezia, don Ermanno, Florindo, Brighella,

Traccagnino ed un Notaro.

 

NOT. La scrittura è terminata. Comandano ch'io la legga?

LUCR. Sì, leggetela.

NOT. Vi vorrebbero due testimoni.

ERM. Ecco qui due galantuomini: Traccagnino, nostro servitore, e Brighella, servitor dello sposo.

NOT. Ma... perdonino; in un contratto di nozze fra persone di qualità, pare che non convenga servirsi di due servitori per testimoni.

ERM. Chi volete voi che si vada cercando? Si hanno a fare le cose fra di noi privatamente. Se si chiamano testimoni di merito, pretendono rinfreschi, caffè, cioccolata: tutte cose gettate via. Se si ha da spendere un mezzo ducato, è meglio lo abbia il notaro che ha fatta la sua fatica.

NOT. Signore, pretenderebbe di darmi mezzo ducato per un contratto di nozze?

LUCR. Che cosa vorreste di più? Guadagnare in un'ora mezzo ducato, vi par poco?

FLOR. Via, via, signor notaro, avrete da far con me.

NOT. Benissimo; non dico altro.

ERM. Figliuolo, non gettate via il vostro denaro. Vostro padre lo ha guadagnato a sudori di sangue. (a Florindo)

LAUR. Signor zio, non perdiamo tempo. Mia madre mi ha mandato a chiamare. Or ora me l'aspetto qui.

LUCR. Nelle mie camere non ci verrà.

ERM. Signore, leggete.

NOT. Ehi, venite qui. Servirete per testimoni. Voi, come avete nome? (a Brighella)

BRIGH. Brighella Cavicchio, quondam Bertoldo.

NOT. Di che paese?

BRIGH. Bergamasco. (il Notaro scrive)

NOT. Voi, come vi chiamate? (a Traccagnino)

TRACC. Mi no so mai d'averme chiamà da mia posta.

NOT. Siete un bell'ignorante.

TRACC. No digo per lodarme, ma l'è la verità.

NOT. Signore, con costui non faremo niente. (a don Ermanno)

ERM. Via, dagli il tuo nome, il tuo cognome e la patria.

TRACC. El nome e el cognome m'inzegnerò de darghelo, ma la patria no ghe la posso dar.

NOT. No? perché?

TRACC. Perché Bergamo l'è troppo lontan, e po no l'è roba mia.

NOT. Oh che pazienza!

ERM. Vi vuol tanto a dirgli che ti chiami Traccagnino Battocchio?

TRACC. No ghe vol gnente.

NOT. Via, via, basta così. Traccagnino Battocchio. Quondam? (scrive)

TRACC. Signor?

NOT. Tuo padre è vivo, o morto?

TRACC. No lo so in verità.

NOT. Non sai se tuo padre sia vivo o morto?

TRACC. No lo so da galantomo.

NOT. Come ha nome tuo padre?

TRACC. Se digo che no so.

NOT. Non sai nemmeno di chi tu sii figlio?

TRACC. No lo so da servitor.

NOT. Di che età sei partito dal tuo paese?

TRACC. Sarà tre anni che manco.

BRIGH. Eh via, caro paesan. To padre l'ho conossudo mi. No èrelo missier Pasqual?

TRACC. Tutti credeva che fosse fiol de missier Pasqual; ma mia madre, che era la bocca della verità, qualche volta la diseva de no.

ERM. Via, via, signor notaro, scriva figlio di messer Pasquale.

NOT. Ma, signor Ermanno, questo non è un testimonio a proposito.

TRACC. Caro sior nodaro, perché no mettì el vostro nome che gh'avì proprio fazza de testimonio?

NOT. Costui è un impertinente; e giuro al cielo...

LAUR. Ecco mia madre. (con timore parte)

LUCR. Fermatevi. (a donna Laurina che parte) Che cosa vuole nelle mie camere?

 

 


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