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LUCR. C'è qui la signora cognata?
LUCR. Voleva fargli vedere una certa carta.
LUCR. Una carta che avete da vedere anche voi.
LAUR. Dunque, se non ci è mia madre, posso vederla intanto io.
LUCR. Sì, signora, eccola qui. Questa è l'accettazione della vostra persona in un ritiro.
LUCR. Voi in un ritiro, quando avanti sera non diate la mano al signor Florindo.
LAUR. Perdonatemi, signora zia, in un ritiro non ci anderò.
LUCR. In casa più non vi voglio.
LUCR. Sì, col signor Florindo.
LAUR. E se non mi mariterò con lui, mia madre me ne troverà un altro.
LUCR. Fidatevi di vostra madre, e lo vedrete.
LUCR. Se avesse voglia di darvi marito, non impedirebbe che prendeste questo.
LUCR. Che importa il nascere? Le azioni si osservano. Tratta da cavaliere, è generoso e splendido, né si fa star da nessuno.
LAUR. Dice ch'è discolo, e pieno di vizi.
LUCR. Non è vero. Io lo conosco. Non ve lo avrei proposto. E poi, se ha qualche vizietto, bisogna compatire la gioventù. Col matrimonio si assoderà, e voi starete da principessa.
LAUR. Ma se mia madre dice che ha consumato ogni cosa, che presto presto sarà miserabile!
LUCR. Oh spropositi! Da ciò si vede che vostra madre v'inganna. È ricco, ricchissimo: e poi, se vi fa ventimila scudi di contraddote!
LAUR. Son confusa... Non so che mi dire.
LUCR. Vostra madre pensa solo a se stessa. Quel caro conte Ottavio le fa fare tutto a suo modo.
LAUR. Certo; parlano sempre fra di loro segretamente, e mi guardano, e non vogliono ch'io senta.
LUCR. Vedete? Consigliano insieme, e vi rovinano. Basta, io non voglio altro impazzire. Oggi si ha da decidere: o sposa di Florindo, o in un ritiro per tutto il tempo della vita vostra. (parte)
LAUR. Io in un ritiro? Piuttosto sposar Florindo. Sì, sposarlo piuttosto, se fosse anche come me lo ha dipinto mia madre. Dica ella ciò che sa dire: avanti sera io mi sposerò con Florindo. Ma può essere ch'ella ne trovi un altro... Eh, non è così facile. Mi lusingherà: passerà il tempo. Florindo si stancherà, e mia zia mi vuol chiudere fra quattro mura. Ho da risolvere. Sì, venga il signor Florindo, ed io gli do immediatamente la mano. (parte)