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Beltrame solo.
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Io non ne posso più. Questa mia moglie Mi vuol far delirare. E quasi non so dir s'ella sia mia. Fintanto ch'era un solo il suo servente, Ma ora sono tre, E loco pel marito più non c'è. Ma dunque che ho da fare? Parla, grida, strapazza, è già tutt'uno: Ti burlan tutti, e non t'ascolta alcuno. Dunque... sì, giuro a Bacco... Con quella vedovella Scherzar anch'io potrei: Far quel che gli altri fanno anch'io con lei. Questa malinconia. Voglio far all'usanza. Con il pretesto della mascherata, Con una canzoncina Introdurmi a trattar la vedovina. (Prende una chitarra che trovasi sul tavolino, e accostandosi alla porta della stanza, canta la seguente canzonetta in lingua Napolitana)
«Vorria che fosse uciello e che volasse, E che tu m'encapasse alla gajola; Vorria che fosse Cola e che parlasse Per cercare quattr'ova a sta figliola; Vorria che fosse viento e che sciosciasse Per te levà da capo la rezzola; Vorria che fosse vufera e tozzasse Per mettere paura alla fegliola, Lo stromiento senza le corde |