Carlo Goldoni
La mascherata

ATTO SECONDO

SCENA SETTIMA   Vittoria e detto

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SCENA SETTIMA

 

Vittoria e detto.

 

VITT.

Bravo, bravo, figliuolo,

Voi m'andate a fagiuolo

Con questo cantucciardilettevole,

Ma il dir napolitano giè stucchevole.

BELT.

E il vostro fiorentino

Col caro e colla cara

Veramente rassembra cosa rara.

VITT.

Dunque parliam la nostra lingua usata.

BELT.

Vedovina garbata,

Purché parlar con voi mi permettete,

Parlerò in qual linguaggio voi volete.

VITT.

Siete molto garbato;

Ma voi siete ammogliato.

BELT.

E se mia moglie

Sta discorrendo coi serventi suoi,

Non potrei far lo stesso anch'io con voi?

VITT.

Cicisbear con me? Voi la sbagliate.

BELT.

Via, cara, non mi fate

Cotanto la ritrosa.

VITT.

Eh, io non son vezzosa

Come la vostra cara Lucrezina.

Quell'arte soprafina

In me non ho d'incatenare i cuori,

so far spasimar gli adoratori.

BELT.

Eppure in questo punto

Io spasimo per voi. Son... figuratevi,

Son come... come un gatto

Che il sorcio vede e graffignarlo aspira,

Ma gli scappa di mano, ed ei sospira.

VITT.

Grazioso paragon!

BELT.

Son come un cane

Che distana la lepre, e corre, e corre,

E poi la perde, e di furor ripieno,

Per la rabbia e il dolor morde il terreno.

VITT.

Oh galante davver!

BELT.

Son come un lupo

Che va per divorar la pecorella:

Trova l'ovil serrato,

E il povero minchion parte affamato.

VITT.

Io sorcio sono, e lepre e pecorella,

Che con un gusto matto

So derider il lupo, il sorcio e il gatto.

BELT.

Spiritosa voi siete;

Sempre più mi piacete.

VITT.

Siete gentile e ameno,

Ma sempre più voi mi piacete meno.

BELT.

Ma come dovrei fare,

Cara, per meritare

La vostra buona grazia? Anch'io vorrei

Far quel che gli altri fanno;

E giacché ho da soffrire

Per causa di mia moglie

Tanti bocconi amari,

Anch'io, Vittoria mia, vorrei far pari.

VITT.

Sapete in qual maniera

Gli uomini dalle donne amar si fanno?

BELT.

Ma come? Io non lo so.

VITT.

Ascoltatemi ben: ve lo dirò.

 

Con occhiate e con inchini

Si principia a coltivar;

Con le maschere e i festini

Si può meglio chiacchierar.

Ma i regali, ma i zecchini,

Fan più presto innamorar.

So che voi m'intenderete,

E di più non vi dirò;

E mi par che rispondete:

Questa regola la so,

Ma un po' tardi l'ho imparata;

Più non v'è da regalar. (parte)

 

 

 


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